il sindaco di Offida Valerio Lucciarini e quello di Monteprandone Stefano Stracci che hanno certamente prestato il giuramento vassallatico che consisteva nell'immixtio manuum: il signore (di Offida in questo caso) prendeva le mani giunte del vassallo nelle sue e nella formula: « A tal signore magnifico io, il tale. Poiché si sa benissimo da parte di tutti che io non ho di che nutrirmi o vestirmi, io ho richiesto alla pietà vostra, e la vostra benevolenza me lo ha concesso, di potermi affidare e accomodare al vostro mundio, e così ho fatto; cioè che tu debba aiutarmi e sostenermi, tanto per il vitto quanto per il vestiario, secondo quanto io potrò servire bene e meritare; e, finché io vivrò, ti dovrò prestare il servizio ed ossequio dovuti ad un uomo libero e non potrò sottrarmi per tutta la mia vita alla vostra potestà o mundio, ma dovrò rimanere finché vivrò nella vostra potestà e protezione».
E dopo un simile giuramento, raggiunti gli scranni sindacali, oltre che dover obbedire ai diritti e tributi più ricorrenti (abbeverata: per dissetare gli animali nei fontanili; in latino medioevale ius beverandi; acquatico: per attingere acqua da fonti o sorgenti; in latino medioevale ius aquandi; adiutorio: gabella una tantum in occasione di eventi straordinari; decima: la grande decima era costituita dalla decima parte del grano prodotto, mentre la piccola decima si applicava sul vino, sulla canapa e su altri prodotti; erbatico: per falciare l'erba in un prato; detto anche erbaggio; ghiandatico: per raccogliere ghiande o condurre maiali nei querceti; anche escatico e glandatico; legnatico: per tagliare e raccogliere legna di alto fusto; in latino medioevale ius lignandi; altro sinonimo boscatico; livello : per l'utilizzo agricolo dei terreni; macchiatico: per raccogliere legna di basso fusto, arbusti
pantanatico: per pescare anguille e rane negli stagni
pascolatico: per condurre greggi al pascolo (ius pascendi); più diffuso il diritto di fida
pedatico: per attraversare o percorrere a piedi strade, sentieri o proprietà private; anche pedaggio
piscatico: per catturare pesci in acqua dolce o salata; anche pescatico
plateatico: per occupare il suolo pubblico su cui esporre la merce nei mercati
pontatico: per transitare sui ponti doganali o di proprietà privata
portatico: dazio doganale o pedaggio riscosso alle porte della città in occasione dell'entrata di merci
relevio: una sorta di imposta di successione pagata dal feudatario al re o dagli eredi del feudatario al Re per ottenere il possesso del feudo;
ripatico: per approdare o sostare su rive di acque interne
scalatico: per caricare e scaricare merci nei porti
siliquatico: per raccogliere carrube ed altri baccelli
spicatico: per raccogliere spighe dopo la mietitura; in latino medioevale ius spicandi; inoltre spicilegio e spigaggio) hanno gli obblighi politici di lottare contro il pericolo d'anarchia nel Pd con una incontrollata lotta al segretario Gionni.
Resta un dubbio. Perché i due “valvassori” Lucciarini e Stracci parlano di anarchia? Vediamo cosa significa questo termine. Etimologia : la parola anarchia deriva dal greco αναρχßα (anarchia), che si può tradurre con "senza governante" (α-(a-) significa "senza" [alfa privativa], la radice αρχÞ- (archè) può essere tradotta con "governo", anche se il significato specifico sarebbe "comando", "ordine").
Ah, ecco la preoccupazione: via Gionni il Pd sarebbe allo sbando, senza governo. Beh, una preoccupazione giusta. Peccato però che questa preoccupazione non l'abbiano prospettata quando decidevano insieme al segretario provinciale Gionni, all'on. Luciano Agostini, allo stesso vice segretario Valerio Lucciarini, di dare in mano al centrodestra la Provincia di Ascoli con la lotta al presidente della Provincia Rossi e la divisione del centrosinistra.
Cos'era quella manovra? Forse una prova generale di anarchia? No, era senza alcun dubbio una partita a scacchi con poste già stabilite: tu farai il sindaco di Offida, tu farai il sindaco di Monteprandone, tu farai l'assessore provinciale (acc. a questo non gli è riuscita), tu farai il presidente della Provincia (doppio acc. sfumata anche per quest'altro), tu andrai nella giunta della Camera di Commercio (questa la fa, la fa), tu farai il presidente della Start (bucataaaa). Eppoi perché si preoccuperanno del rischio di anarchia? Nessuno ha detto che non ci sarebbe nuova dirigenza nel Pd. Morto un papa se ne fa un altro. Ops, per carità non parliamo di morto altrimenti i “valvassori” ricominciano con le minacce di morte e non si finisce più. Insomma avete capito di che trattiamo? Dei posti, delle poltrone, si accontentano anche di qualche sedia Thonet, ma non solo, qui stanno attenti pure agli strapuntini.
Altro che anarchia, in ballo c'è ben altro. E per questo ben altro si poteva giocare d'azzardo in Provincia. Tanto, avranno pensato, poi tutti si turano il naso e ci votano lo stesso. Non hanno fatto il conto con un improvviso incremento di maturità politica. Così lo scacco matto è arrivato a risvegliare lor signori dai sogni e allora occorreva il piano B contro gli insorti: il rischio di anarchia. Ma per favore, risparmiateci. Un po' di rispetto per le intelligenze medie degli elettori. Il rispetto non è cosa da tutti. Ma i valvassori con pedigree pur di obbedire osano.
E' il caso proprio di Valerio Lucciarini, quando ancora era vice segretario provinciale del Pd. Un giorno venne ad Ascoli Piero Fassino e incontrò i quadri del Pd presso l'Hotel Marche. Poi Fassino, allora nel governo ombra, si prestò alle domande di noi giornalisti. Io chiesi se davvero pensava che il Pd nelle amministrative potesse mantenere il 33% avuto nelle politiche.
Lui rispose che era certo del mantenimento, ma che addirittura si poteva aumentare. Poi feci, anzi cercai di fare un'altra domanda riferita al territorio e alla guerra in atto nel centrosinistra in Provincia contro Rossi. Il valvassore Lucciarini voleva impedirmi di infastidire Fassino con certe pinzellacchere.
«Beh – disse Lucciarini – queste sono domande scorrette». Risposi che forse Fassino non aveva bisogno di un avvocato d'ufficio e che mi facesse fare il mio lavoro di giornalista. Fassino mi disse che … « Sa, delle cose locali io non conosco, se ne occupano gli organismi locali ...». Beh, ora forse Piero Fassino avrà saputo delle cose locali, nonostante i valvassori.