Scisma anglicano, il caso matrimoniale di Enrico VIII

Scisma anglicano, il caso matrimoniale di Enrico VIII

Il re d'Inghilterra, invaghitosi di Anna Bolena, decise di divorziare da Caterina

In occasione di questo quinto centenario l’Archivio Segreto Vaticano ha presentato ieri nel Palazzo della Cancelleria, per la prima volta, la lettera indirizzata dai Lords inglesi al Papa Clemente VII per perorare la causa di annullamento del matrimonio di EnricoVIII con Caterina D’Aragona.
Il raro documento restaurato, redatto nel 1530, ha segnato profondamente la storia d’Inghilterra e dell’Europa intera,collocandosi all’origine  dello scisma tra la Chiesa di Roma ed i governanti inglesi.
Enrico VIII, Re d’Inghilterra e d’Irlanda era nato a Greenwich nel 1491. Salì al trono poco più che adolescente,era amante della cultura e degli sport ma del tutto inesperto di governo. Secondo sovrano della dinastia dei Tudor era succeduto al padre Enrico VII che aveva pacificato il paese dopo la sanguinosa guerra delle Due Rose. Primo atto del regno di EnricoVIII fu il suo matrimonio con Caterina d’Aragona, vedova di Arturo fratello maggiore del giovane sovrano e quindi cognata di questo. Le ragioni del connubio furono esclusivamente politiche;Caterina aveva sei anni più di lui, non era né bella né attraente ma era la figlia dei sovrani di Spagna e godeva dell’appoggio del pontefice Giulio II. Fu proprio quest’ultimo che concesse una dispensa ecclesiastica speciale al matrimonio trattandosi di nozze tra cognati. Risolta la vicenda matrimoniale,Enrico giovane sovrano vigoroso e bellissimo, tornò alle sue attività predilette,gli studi, la musica i tornei la caccia. Si contornò di amici colti come Tommaso Moro insigne umanista,filosofo e teologo che scrisse un libro contro le dottrine di Lutero meritandosi dal pontefice il titolo di Defensor Fidei –difensore della fede-. A partire dal 1521 Enrico iniziò ad interessarsi più da vicino delle questioni di governo. Cominciò a preoccuparsi della sua dinastia: da Caterina aveva avuto sei figli ma di questi solo una femmina,Maria,era sopravvissuta.
Troppo poco per un paese che  decenni prima  era stato sconvolto da un’atroce guerra civile proprio per questioni dinastiche. D’altra parte Caterina era ormai anziana ed il Re non poteva sperare  di avere da lei un erede maschio. Pertanto nel 1529 Enrico,che s’era invaghito di una bellissima dama di corte,Anna Bolena, decise di divorziare o meglio di far annullare il matrimonio con Caterina. Furono interpellati al riguardo i maggiori esperti in materia ed i teologi Hugh Latimer e Thomas Cramner ,amici del re,asserirono che il matrimonio di Enrico non era mai stato valido perché neanche il pontefice aveva l’autorità per poter legittimare un matrimonio tra due cognati. Fu quindi chiesto al papa Clemente VII di dichiarare nullo il matrimonio con Caterina mediante una petizione sottoscritta da tutti i Lords del Regno.
Si tratta di una pergamena larga un metro con 83 sottoscrizioni accuratamente ripartite in 13 colonne da cui pendono 81 sigilli in teche di latta . Vi parteciparono due arcivescovi,due duchi,due marchesi,tredici conti,quattro vescovi, un visconte ventisei baroni e ventidue abati,il 70% della camera dei Lords ed ancora undici cavalieri,dignitari di corte,arcidiaconi e teologi vi apposero le loro firme ed impressero il loro sigillo. Enrico per ottenere quelle firme e sigilli dovette esercitare forti pressioni .Ma Clemente VII rispose negativamente. Dopo qualche esitazione il Re nel 1533 ripudiò Caterina e si unì ad Anna Bolena. La rottura con Roma era ormai un fatto compiuto e divenne irreparabile quando nell’anno successivo il sovrano obbligò la Chiesa d’Inghilterra a riconoscerlo come suo capo supremo;nasceva così la Chiesa Anglicana separata da Roma.
Negli anni successivi molti dei firmatari della petizione avrebbero pagato con la vita;così Henry Courtenay marchese di Exeter ed Henry Pole barone di Montagu nel 1538 furono condannati a morte come cospiratori e dopo di loro l’anno seguente,gli abati Richard Withing e Hugh Cook, contrari alle innovazioni religiose attuate nel regno, subirono la stessa sorte. Tragica fine ebbe anche Lord Rochford fratello di Anna Bolena. Quest’ultima, che non gli aveva dato l’erede sperato, venne fatta decapitare sotto l’accusa di tradimento, la stessa sorte toccò nel 1542 a Caterina Howard quinta delle sei donne sposate da Enrico.

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