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Il Papa a Montecassino: cercare insieme soluzioni alla crisi
Labbazia di Montecassino fu fondata da San Benedetto da Norcia nel 529
piazza che,proprio in ricordo della sua visita, da piazza Miranda è stata ridenominata piazza Benedetto XVI. Durante l’omelia il Papa, rivolgendosi alla comunità monastica di Montecassino,presente,ha ricordato che “cardine della spiritualità benedettina è il lavoro…lo sforzo della vostra Comunità che cerca di stare a fianco dei numerosi lavoratori della grande industria presente a Cassino – si riferiva alle migliaia di operai impiegati nella FIAT di Cassino ed a quelli delle imprese ad essa collegate sul territorio – so quanto sia critica la situazione di tanti operai. Esprimo quindi la mia solidarietà a quanti vivono in una precarietà preoccupante,ai lavoratori in cassa integrazione o addirittura licenziati. La ferita della disoccupazione che affligge questo territorio induca i responsabili della cosa pubblica, gli imprenditori e quanti ne hanno la possibilità di ricercare, con il contributo di tutti, valide soluzioni alla crisi occupazionale”. Rivolgendosi poi ai numerosi giovani presenti ha detto:”penso ai giovani che fanno fatica a trovare una degna attività lavorativa che permetta loro di costruirsi una famiglia…non scoraggiatevi, la chiesa non vi abbandona”.
Al termine della messa il Papa ha raggiunto l’Abbazia di Montecassino ove ha incontrato tutta la Comunità Monastica.
L’abbazia di Montecassino fu fondata da San Benedetto da Norcia nel 529. La tradizione vuole che quando giunse a Montecassino, Benedetto vi trovò un antico tempio di Apollo. Egli lo distrusse per costruire il convento e, dice la leggenda,lo spirito dell’antico dio cercò diabolicamente di impedire la costruzione dell’edificio cristiano. Questo accadeva nel 529 lo stesso anno in cui l’imperatore d’Oriente Giustiniano, ordinava la chiusura della scuola filosofica di Atene, cioè dell’ultimo luogo in cui restava viva la cultura greca. Benedetto morì a Montecassino nel 547 e fu sepolto nell’abbazia insieme alla sorella Scolatica. Nel 577 il monastero fu distrutto dai Longobardi, con il conseguente esilio della comunità monastica a Roma.Nel 718 l’antico monastero rinasce grazie alla politica di collaborazione tra Ducato beneventano e la Sede Apostolica. Proprio il duca di Benevento Gisulfo II nel 744 fece dono all’abbazia cassinese di “tutte le montagne e le pianure all’intorno”.Nell’883 il monastero fu distrutto ad opera dei saraceni e la comunità monastica riparò a Capua per molti anni. La Terra di San Benedetto si consolidò e si allargò sempre di più tra l’XI ed il XII secolo. I tremendi effetti del terremoto nel 1349, le complicazioni causate dallo scisma d’occidente del 1378, le contese per la successione nel Regno di Napoli fino all’avvento di Alfonso D’Aragona nel 1442 gravarono pesantemente sulle sorti di Montecassino. Arriviamo,dopo alterne vicende, al 13 febbraio del 1807,quando la legge napoleonica di soppressione degli ordini monastici del Regno colse anche la giurisdizione pastorale dell’Abbazia. Solo nel 1815 con il ritorno di Ferdinando IV di Borbone sul trono del Regno di Napoli – divenuto poi Ferdinando I delle Due Sicilie – si ripristinò la giurisdizione spirituale .Dopo il 1861,il nuovo Regno d’Italia che aveva soppresso le corporazioni religiose colpì anche Montecassino che venne dichiarato Monumento Nazionale. Nel 1889 sorse all’interno del monastero il nuovo seminario diocesano. Durante la seconda guerra mondiale il 15 febbraio 1944 l’Abbazia,ove si erano trincerate le truppe tedesche,subì un drammatico bombardamento ad opera degli alleati. Fu in questa occasione che una bomba d’aereo raggiunse l’altare del monastero presso cui erano custodite le salme di San Benedetto e di Santa Scolastica ma,miracolosamente, non esplose. L’abbazia fu poi ricostruita ed il 24 ottobre del 1964 Paolo VI accompagnato da una schiera di Padri conciliari consacrò la nuova basilica proclamando San Benedetto patrono d’Europa.