/E mo ce lu revo lu becchierucce, da Middio si fa festa
E mo ce lu revo lu becchierucce, da Middio si fa festa
Nelloccasione verrà presentata lidea di un Comitato Piceno Rinascita Osterie
organizzano: “E mo ce lu revo’ lu becchierucce”. Una serata per proporre stornelli, saltarello e canti d’osteria con una cena a tema. Si potranno gustare dai fagioli con le cotiche alle verdure in pinzimonio con panzanella, dalla trippa al tagliere di salumi, il tutto accompagnato da un buon vino della casa.
L’iniziativa, nell’ottica dello storico locale e del gruppo di ricerca e canto popolare La Compagnia del Saltarello Ascolano, intende riproporre piatti e canti che caratterizzavano le antiche osterie della città.
L’osteria nasce nella notte dei tempi, ma ebbe un decisivo incremento verso il XII secolo quando presero nuovo vigore i viaggi dei pellegrini e dei commercianti.
Per secoli e secoli l’Osteria fu il posto dove, dietro il pagamento di una giusta mercede, si otteneva vitto, alloggio e anche stallo.
Essa è stata il segno di una certa civiltà,di un altruismo e di un certo modo di vivere. Si sono attuate e studiate più sommosse e rivoluzioni sulle dure panche delle taverne che in qualsiasi altro luogo dove "costumava e costuma" trascorrere il cosiddetto tempo libero l’umana specie.
Anticamente, quasi tutte le locande prendevano il nome da quello del loro proprietario. Le osterie accompagnarono per secoli il cammino dei viandanti, divennero dei punti di riferimento precisi.
Lo sviluppo economico dopo la seconda guerra mondiale ne ha cancellato ogni traccia. Il loro posto viene occupato dai bar. Ma la cultura dell’osteria torna a riaffiorare, soprattutto tra le nuove generazioni, portando una nuova ventata di socializzazione e di divertimento fuori dai canoni imposti dal sistema: televisione e discoteca.
Nell’occasione verrà presentata l’idea di un Comitato Piceno Rinascita Osterie per la cui costituzione si accettano proposte e consigli.