Interviene il team di Medical Investigation per debellare il contagio
della quale si fa fatica ad isolare il virus responsabile o il batterio patogeno. Gli infettivologi italiani si sono arresi e hanno richiesto un aiuto al team di Medical Investigation, la leggendaria squadra americana risolutrice di casi di epidemie particolarmente resistenti.
Il dottor Stephen Connor, responsabile del team, ha subito comunicato che la situazione è ad alto rischio. I membri del team si sono subito adoperati nel comporre le anamnesi dei giornalisti nelle redazioni che da due giorni sono in quarantena, i colleghi non possono assolutamente abbandonare le redazioni stesse, rischio il contagio dell'intera città di Ascoli Piceno.
I sintomi sembrerebbero comuni: copiose sudorazioni notturne spesso coniugate ad apnee di alcuni secondi. Risveglio traumatico nel cuore della notte con evidenti stato di vertigine, la sensazione di non sapere dove ci si trova e l'incubo ricorrente di non aver inserito una notizia in pagina della quale però non ricordano l'oggetto.
Tachicardia parossistica si accompagna il più delle volte al risveglio improvviso. Sono ormai centinaia le provette di sangue prelevato ai pazienti che non riescono a restare sdraiati sui letti da campo approntati nelle redazioni. L'unico sollievo al momento pare quello di restare incollati alle tastiere dei computer e digitare frasi sconnesse, senza alcun significato.
Sintomi che hanno anche fatto ipotizzare al dottor Stephen Connor e ai suoi colleghi specialisti che si potesse trattare di un virus informatico che per la prima volta al mondo potrebbe aver subito una mutazione chimica tale da trasmettersi dai chip all'uomo.
Se così fosse i timori che hanno sconvolto la comunità scientifica internazionale al tempo della Spagnola prima e della Sars poi, sarebbero pinzellacchere. E' solo un caso che la nostra redazione sia immune da tale forma di contagio?
E' la discriminante sulla quale sta lavorando il team di Medical Investigation visto che con i colleghi abbiamo avuto contatti nel corso di conferenze stampa alle quali siamo intervenuti insieme. Una pista parrebbe concreta: potrebbe trattarsi della mutazione di un virus fino ad ora tra i “commensali benefici” della giunta Celani, il “Ciccantus Lillipuzianus”. Si tratta di una specie di retrovirus appartenente alla più complessa famiglia dei “Ciccantopulos Nanus”.
Nel corso dei decenni ha maturato la singolare recettività al cumulo pensionistico e una resistenza al lavoro dipendente. Ad un esame al microscopio elettronico, con capacità di 500.000 ingrandimenti, mostra le mutazioni nella morfologia esterna.
Gli infettivologi stanno setacciando anche le notizie apparse da qualche mese a questa parte sulle cronache locali per verificare se ci possa essere qualche punto d'incontro, qualche fattore che possa spiegare l'insorgere dell'epidemia.
E forse siamo ad una svolta. Le tracce ormai da giorni spingono il team scientifico americano a soffermarsi sulla presenza massiccia nelle pagine dei quotidiani locali di dichiarazioni e conferenze sulla crisi comunale e sulle prossime elezioni da parte di un parlamentare dell'Udc. Il tasso di presenza sulle pagine locali non è addirittura misurabile, tanto da essere scambiato spesso per inserzione pubblicitaria.
E' talmente complessa questa presenza che neppure sarebbe verificabile la sostanza delle informazioni. Una verifica che i colleghi giornalisti non sarebbero nella possibilità di effettuare proprio per l'epidemia comparsa all'improvviso che avrebbe annullato la capacità critica.
Ora però che il dottor Stephen Connor del Medical Investigation ha individuato questo virus mutato, potrebbe in breve essere stabilita una cura per i giornalisti ascolani. Allo scopo hanno prelevato anche il sangue nella nostra redazione per verificare il perchè dell'assenza di contagio. In particolare nella frazione leucocitaria hanno riscontrato dei macrofagi (pulitori) che recano chiare funzioni anticorpali contro il “Ciccantus Lillipuzianus”.
Si tratta di immunità che però avremmo sviluppato da oltre ventanni. Mi chiedono di ricordare chi ho incontrato e in quale occasione più di ventanni fa. Un'operazione improba se non impossibile. Ma ne va della salvezza dell'intera comunità trovare un vaccino che possa essere sintetizzato istantaneamente. E come per magia mi torna in mente che proprio circa ventanni fa l'attuale parlamentare dell'Udc, allora pronto alla scalata del Comune ascolano, mi chiese di incontrarlo.
Appuntamento presso un bar centrale che allora si chiamava “Marranghì”. L'uomo politico mi tenne a parlare per più di due ore su quello che una nuova generazione di politici, che egli incarnava, aveva in animo di fare per Ascoli. Fu una sorta di catechizzazione, un “brainstorming”.
Forse è a quell'occasione che è dovuta una particolare allergia che insorse in me da allora. Ma c'è un particolare che ora mi torna alla mente.
L'uomo politico voleva offrirmi un frizzantino. Il titolare del bar, un amico, non so se per sbaglio o per amicizia, a me portò un crodino e a lui il frizzantino. Ecco che può essere accaduto: quell'uomo politico poteva essere portatore sano del “Ciccantus Lillipuzianus” e nel crodino potevano trovarsi delle sostanze che ne hanno impedito il contagio nei miei confronti creando una colonia di anticorpi che nel tempo hanno immunizzato il mo organismo.
Sembra incredibile. Il dottor Stephen Connor e i suoi della Medical Investigation hanno fatto reagire una coltura di “Ciccantus Lillipuzianus” con un'intera dose di crodino e hanno osservato nelle sei ore successive la completa distruzione delle capacità distruttive del virus.
Ora nelle redazioni stanno affluendo diverse confezioni di crodino che i contagiati dovranno bere nel corso dei prossimi mesi. Una vaccinazione a tutti gli effetti. Stesso tipo di terapia pare che il team americano abbia imposto a tutti i parlamentari italiani … se gli effetti saranno positivi lo sapremo solo tra qualche mese.