Per Sant'Antonio Abate torna 'Lu vecchiò'

Per Sant'Antonio Abate torna 'Lu vecchiò'

Il gruppo è formato da studenti, docenti e personale scolastico

festività di Sant’Antonio Abate, “LU VECCHIÓ”, una manifestazione itinerante che prevede un ricco programma di canti in onore del santo protettore delle bestie e nemico del demonio.
Il gruppo “La Pemmadora” è formato da studenti, docenti e personale dell’ultracentenaria scuola Agraria, riuniti per i caratteristici “canti di questua”, un’antica tradizione locale ancora viva nel nostro territorio in quanto legata alla sua forte impronta rurale: in questo periodo si accendevano grandi fuochi e i “poveracci” cantavano a squarciagola portando la benedizione del Santo nelle stalle, nelle case, lungo le strade, sperando di essere accolti e rifocillati e di riempire la bisaccia di cibo.
Per il gruppo di studenti, non è solo uno spettacolo o una rievocazione storica, ma un vero e proprio evento attuale in quanto la “questua” consentirà di supportare le spese necessarie per le attività didattiche del gruppo di studenti-guide del Laboratorio territoriale (è proprio il caso di dire: “la storia si ripete…!”).
Alcune scuole, aziende agrarie e paesi del territorio ascolano si preparano ad accogliere il gruppo nelle giornate del 15, 16 e 17 gennaio. Le “poste” sono state scelte ad Acquasanta, Appignano, Ascoli, Offida, Sant’Egidio alla Vibrata, Castel di Lama.  Le scuole che hanno offerto ospitalità sono la scuola elementare Luciani-San Filippo e Malaspina di Ascoli, le scuole di Acquasanta Terme, Offida e Sant’Egidio alla Vibrata. Le aziende, le attività commerciali e gli enti che daranno ristoro ai questuanti nella giornata del 15 gennaio sono la Gastronomia di Zè Migliori, alcuni negozi di Acquasanta e l’Azienda agraria dell’ITA (Marino del Tronto); nella giornata del 16: la casa di riposo per anziani di Offida, il Circolo anziani di Castel di Lama con canti intorno al bellissimo presepe all’aperto, l’azienda agraria-caseificio Rapini “La Vergara” di Tose e l’azienda-frantoio Cartofaro di Campolungo dove si concluderà il giro con la benedizione del bestiame ed i canti intorno ad un grande falò preparato nell’aia delle case coloniche per accogliere e rifocillare gli infreddoliti e stanchi questuanti. L’intenso programma continua il 17 gennaio con la partecipazione all’iniziativa organizzata dall’Associazione il Carnevale di Ascoli e si conclude a Cossignano con la messa alle ore 17.30 nella Chiesa parrocchiale, i canti di questua lungo le vie del paese e la cena presso l’agriturismo della famiglia Capannelli.