Si annuncia l'inizio delle festività carnevalesche
compresa, tanto è vero che ancora oggi in alcune case ascolane il 17 gennaio si gioca a tombola per l’ ultima volta. Considerando l’altro periodo di rispetto, quello quaresimale, che parte con il mercoledì delle Sacre Ceneri, il popolo intese individuare nell’ ambito di questi due eventi liturgici, il periodo libero in cui è “licet insavire”.
Nacque così il Carnevale, che si conclude alla mezzanotte del martedì grasso. Ad Ascoli la statua di Sant' Antonio Abate, originariamente era venerata nel convento omonimo di Campo Parignano che, come dice la parola allora era in aperta campagna e quindi adatto alle caratteristiche del Santo protettore delle attività agricole.
Nell'immediato dopoguerra, con la chiusura del convento, essa fu trasportata in un'altra parrocchia confinante con il contado, San Bartolomeo a Borgo Solestà dove rimase però pochi anni. Infatti alla fine degli anni '50, una delle prime iniziative del nuovo Vescovo Marcello Morgante, fu quella di creare una nuova parrocchia a Porta Cappuccina, interessata in quel periodo da un grosso intervento di urbanizzazione. Nonostante la strenua resistenza dei parrocchiani di S. Bartolomeo, con un colpo di mano la Statua fu portata via ed utilizzata per ornare il provvisorio tempio realizzato in materiale plastico (da qui il nome, chiesa di plastica) messo in piedi nella campagna ad ovest del convento dei Frati Cappuccini. Intorno nacque il quartiere di via Verdi, e negli anni ‘60 l’ attuale chiesa di S. Giacomo della Marca in cemento armato. E’ così che dagli anni ’50, la festa del 17 gennaio si svolge a Porta Cappuccina, grazie al lavoro del “Comitato organizzatore” di cui ancora oggi fanno parte agricoltori provenienti da Campo Parignano, i quali veneravano l’immagine fin dai tempi in cui essa trovavasi presso la caserma Vellei.
Per iniziativa dell’ attuale Direttivo della Associazione “il Carnevale di Ascoli”, dal 2007 la festa da rionale è tornata ad essere cittadina. Infatti il “Comitato organizzatore festa Sant’ Antonio Abate” animato dagli infaticabili Manzutto e Capitani, ha accettato di far officiare la Benedizione del pane e degli animali in Piazza del Popolo. Per questa 3° edizione cittadina, stante la concomitanza con il mercatino dell’ antiquariato, la statua verrà posta in Piazza Ventidio Basso dove, tra l’altro un tempo si svolgeva la fiera agricola.
L’appuntamento per tutti, quadrupedi e bipedi, è fissato per sabato 17 gennaio a Piazza Ventidio Basso, dove tra l’altro dalle ore 15 sarà possibile ascoltare i canti de’ lù Vecchiò intonati dai gruppi folkloristici “La Tradizione” di Ascoli (con Giovanni Del Moro, nei panni del Santo) e “La Pemmadora” dell’ I.T.A.S.
Partecipano: Polizia municipale, Sestiere Porta Solestà, Sestiere Porta Romana, U. N. C. F. Marche.
Sono inoltre invitati ad intervenire: i fornai, gli agricoltori, gli allevatori, i possessori di carri agricoli, i possessori di animali feroci e non (per i primi, è necessaria apposita autorizzazione), tutti gli abitanti del contado e della città.