"Amore infinito" è il titolo dell'opera del grande tenore
presentando presso la sala stampa vaticana, gremita di giornalisti, l’album di canzoni intitolato “Amore infinito”.
“Fui invitato in quella città per cantare alla pace e di là è nata l’idea di produrre un album per far emergere il ricordo del Papa e di tutta una vita vissuta con la passione di Dio.”
“La musica, in questo caso - ha ricordato Mons.Crepaldi Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace - amplifica e suggella i suggestivi scritti poetici del grande Pontefice.”
Prima di diventare Papa, Giovanni Paolo II negli anni in cui era minatore, drammaturgo, attore, seminarista, sacerdote, aveva iniziato a scrivere poesie. Ora Domingo per il profondo rispetto “all’uomo più grande che abbia mai conosciuto” ha raccolto questi pezzi in un personale atto di fede e tributo al Pontefice polacco.
E’ un album dove il canto e la musica sono prevalenti ma alla base di tutto c’è un incontro, l’incontro di Domingo un artista, con un uomo di Dio, un Papa che gli ha offerto una prospettiva di vita.
“Non ci si deve meravigliare – ha detto Mons. Scotti della Libreria Editrice Vaticana – se un cantante di fama mondiale mette la poesia di Wojtyla nel ricco e variegato mondo della musica che ha la capacità di far germogliare quei semi di vita che sono sparsi con la sola forza del canto.”
Dall’ascolto delle canzoni interpretate dal maestro Domingo e dalla London Symphony Orchestra affiora la figura di un Papa la cui vita,vissuta con la passione di Dio e dell’uomo è stata spesso segnata da drammatiche scadenze.”Karol Wojtyla – ha proseguito Domingo – è stato il comune denominatore di tutta la mia vita. Mi ha sempre affascinato quando parlava delle ingiustizie del mondo, dei problemi di tutti, quando cantava con i bambini, esprimeva una immensa energia ed una grande umanità.”
Placido Domingo, figlio di cantanti, iniziò a recitare e cantare nella compagnia dei genitori. Dopo aver studiato pianoforte e direzione d’orchestra in Messico tra il 1956 e 1959 cantò e diresse “zarzuelas”, tipico genere di teatro spagnolo in parte cantato ed in parte parlato. L’esordio operistico avvenne a Monterrey con la Traviata e a Dallas nel 1961 con “Lucia di Lammermoor”, imponendosi in breve come uno dei migliori tenori lirici.
Le sue interpretazioni le troviamo al Covent Garden di Londra, a Parigi nei “Vespri Siciliani” a New York con “Romeo e Giulietta”, a Salisburgo con “Don Carlo” a Madrid . Celebre è stata l’esibizione con Pavarotti e Josè Carrera. Ha interpretato anche vari film d’opera tra cui “Carmen” di Francesco Rosi e la “Traviata” di Franco Zeffirelli.
Domingo, ha citato, in chiusura di conferenza stampa, la poesia di Wojtyla, a proposito della libertà: “….la libertà è un dono che ti sorprenderà ma per serbarla devi lottare più che puoi, devi spiccare il volo e non fermarti mai, altrimenti in un attimo solo la perderai”.