La serata è iniziata con la proiezione di "Vicino al Colosseo cè Monti" di Mario Monicelli
Stefania Andreotti, Roberto Citran e Gianni Ferraretto), e lo struggente messaggio di Mario Monicelli, assente dell’ultima ora causa “consiglio medico”, si è chiusa al Teatro Concordia di San Benedetto del Tronto, la 15^ Rassegna del documentario “Premio Libero Bizzarri”.
Unanime il coro di consensi nei confronti di una manifestazione che, impreziosita dalla presenza di Rigoberta Menchù all’apertura, è andata via via crescendo con un finale all’insegna del passato, del presente e del prossimo futuro. Doveroso, da parte della Fondazione Bizzarri, il ricordo-omaggio a Florestano Vancini, il regista ferrarese recentemente scomparso che del Festival di San Benedetto è stato un assiduo frequentatore e un amico sincero. La Fondazione ha voluto ricordarlo con un’opera del maestro Vittorio Amadio consegnata alla figlia del cineasta scomparso, Gloria, presente in sala e visibilmente commossa.
La serata è iniziata con la proiezione di Vicino al Colosseo c’è Monti, il documentario di Mario Monicelli al secondo passaggio nazionale dopo quello alla Mostra del Cinema di Venezia.
Sulle note di “Vincenzina e la fabbrica”, colonna sonora del film Romanzo Popolare, Massimo Consorti, che con Fabrizio Pesiri ha condiviso la direzione artistica del Festival, ha letto il messaggio che Mario Monicelli ha indirizzato alla Rassegna, alle 14.00 di sabato, subito dopo che il medico curante gli ha sconsigliato di partire. Ugo Gregoretti, presente in sala, presidente della Giuria del Concorso Italiadoc, ha narrato un breve aneddoto vissuto con il maestro toscano, aneddoto dal quale emerge la natura vera del grande regista, ricca di una umanità che non traspare da un carattere a volte brusco e non sempre contenibile.
I consensi per questa edizione del “Bizzarri”, sono venuti dagli esponenti politici, e non, presenti alla serata di premiazione: Gino Troli, Consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Ascoli Piceno e legatissimo al Festival Bizzarri di cui è stato uno dei fondatori, ha tenuto a sottolineare la bontà e la qualità del lavoro della direzione artistica e del nuovo corso che il Festival ha intrapreso a cominciare dall’Accademia del Documentario. Un nuovo corso a cui non serve allestire un red carpet per brillare. Un nuovo corso alla ricerca di quel senso e quella sobrietà ai quali la nostra epoca ha preferito sostituire lustrini e paillettes. Da Emidio Mandozzi, Vice Presidente della Provincia, che ha premiato Villi Hermann e ringraziato Maria Pia Silla, in qualità di Presidente della Fondazione, per il lavoro che sta portando avanti sia con l’Accademia, sia attraverso un concorso sempre più prestigioso, come testimonia la grande attenzione degli organi di informazione. Da Margherita Sorge, assessore alla Cultura di San Benedetto del Tronto che, a nome della Città, ha premiato i vincitori del “Libero Bizzarri”. Lo stesso unanime consenso era arrivato il pomeriggio, sempre presso il Teatro Concordia nel corso delle premiazioni della sezione Mediaeducazione, da Massimo Rossi, Presidente della Provincia di Ascoli Piceno e da Giovanni Gaspari, Sindaco del Comune di San Benedetto. Ma per la direzione artistica i consensi maggiori sono arrivati dai “protagonisti” del Festival: gli autori delle opere in concorso e i componenti della Giuria. Tutti hanno sottolineato il valore della selezione, l’accuratezza della proposta e la coerenza con il tema del Bizzarri di quest’anno, quei Diritti umani al centro di tre serate ricche di suggestioni e di denunce di situazioni non più sostenibili da una società cosiddetta civile. Fra i premiati perfino qualche segno di commozione e di sincera gratitudine per un Festival che, ormai all’unisono, è ritenuto il più importante del settore a livello nazionale e non solo.
Accolte con favore, soprattutto dagli spettatori della Rassegna, le repliche delle opere proiettate a San Benedetto presso il Kursaal di Grottammare, soluzione che ha ovviato al sovrapporsi di eventi in contemporanea. I piccoli disguidi e le variazioni di programma (tempestivamente comunicate nei luoghi del Festival (Teatro Concordia, Auditorium Comunale, Kursaal di Grottammare e Cinema Margherita di Cupramarittima) e nei tamburini indirizzati agli organi di informazione, fanno parte del normale svolgimento di un evento che, è bene ricordarlo, ha proposto nelle diverse sezioni, oltre 150 visioni.
Si parte per l’edizione n. 16. Le idee ci sono già, i contatti sono stati avviati. Mille sorprese in vista per un Festival verso il quale tutti, da Michelangelo Antonioni a Peter Greenaway, da Manoel De Oliveira a Florestano Vancini a Fernando Birri, da Villi Hermann a Mario Monicelli hanno nutrito e nutrono un affetto profondo e una stima che il “Bizzarri” desidera fortemente consolidare.
La giuria critica ha decretato i vincitori del Premio Libero Bizzarri 2008:
Il primo Premio va ex aequo a Stranieri in patria di Roberto Citran e Gianni Ferraretto e a Vida Loca di Stefania Andreotti.
Il secondo Premio va ex aequo a Code di lucertola di Valentina Giovanardi e Boccioli di rabbia di Michela Guberti.
Il Premio Kodak va a Le chiavi del paradiso di Caterina Carone.
Il Premio speciale della giuria va a Lo stato di eccezione di Germano Maccioni.
Il Premio Andrea Pazienza va a Numero uno in lista di Giacomo Durzi.
Il Premio cineforum va a Dallo zolfo al carbone di Luca Vullo.
Infine, menzioni speciali per I Gigantari di Ella Pugliese e La besa di Luce di Turi Finocchiaro e Nathalie Rossetti.