il vescovo ortodosso Ilarion Alfeev, in un perfetto italiano da Santa Croce in Gerusalemme in Roma. Gremita di fedeli, nello spazio antistante la Basilica, la folla seguiva ciò che avveniva all'interno grazie ad un maxischermo. Dopo alcune letture la voce di Bocelli ha riempito la Basilica e la piazza, ed il brusio della folla si è acquietato sin dalle prime note della possente voce. Al termine della sua esibizione Bocelli si è fatto intervistare dai numerosi giornalisti ed è apparso visibilmente
commosso: «Non è stata una esibizione – ha detto – ma è stata una preghiera» ed ha continuato «la Bibbia è un patrimonio di tutti, è questa per me una esperienza nuova che mi ha colpito molto».
Il senatore Andreotti prima che andasse in onda il suo intevento si è intrattenuto affabilmente con la stampa dicendo: «Un passo della Bibbia letto giornalmente potrebbe aiutare i nostri bambini a conoscerla; io sono solo un lettore ma riconosco che essa è grandemente legata alla storia di un popolo».
Roberto Benigni non ha voluto rilasciare interviste né prima né dopo la sua magistrale lettura, anzi all'uscita dalla Basilica eludendo i fotografi operatori televisivi e giornalisti che lo attendevano, con
passo felpato si è rapidamente infilato nell'auto che lo attendeva allontanandosi. Ha destato qualche perplessità il fatto che la Comunità ebraica di Roma per espresso desiderio del Rabbino Capo leggerà i brani dell'Antico Testamento non nella sala attrezzata della Basilica ma in una sala convegni attigua ove troneggia la menorà, mentre Benedetto XVI ha voluto che al Sinodo dei vescovi il primo a parlare ieri, domenica, fosse il rabbino capo di Haifa.