Successo del Gran Gala lirico al Teatro della Fortuna

Successo del Gran Gala lirico al Teatro della Fortuna

Festa per i dieci anni dalla riapertura del teatro dopo 54 di chiusura

per festeggiare i dieci anni dalla riapertura del teatro dopo 54 di chiusura e i restauri dovuti per i danni bellici.
Allo spettacolo in una Corte Malatestiana piena, vi erano spettatori abituali, turisti e non solo. Il sindaco di Fano, Stefano Aguzzi, nonché presidente della Fondazione Teatro, ha ringraziato e ricordato tutti coloro che hanno lavorato a vario titolo alle attività del teatro in questi dieci anni. Nel farlo è partito da molto lontano, ricordando, uno per tutti, Vittorio Luzi a lungo ingegnere capo del Comune, scomparso da qualche anno, che tanto del suo lavoro e della sua passione dedicò a questa storica riapertura. Aguzzi ha anche ricordato la commozione dell’allora sindaco Cesare Carnaroli la sera dell’inaugurazione in una gremita all’inverosimile piazza XX Settembre e la nascita, due anni fa, proprio della Fondazione Teatro della Fortuna il cui progetto e realizzazione sono stati tra gli impegni maggiori sia suo sia dell’allora assessore alla Cultura Davide Rossi, presente alla serata insieme ad altri ex amministratori e tecnici che hanno lavorato a diverso titolo per la massima istituzione culturale cittadina. Nel cortile malatestiano vi erano anche tanti operatori del settore ed ospiti venuti da fuori regione per questi festeggiamenti, ma anche da più lontano come nel caso del direttore dell’Opera di Amburgo.
Ma ciò che ha reso davvero indimenticabile la serata è stato proprio il Gala Lirico. Sul palcoscenico della Corte l’Orchestra Rossini, il Coro del TdF e il M°Vito Clemente, cioè gli artisti che collaborano stabilmente con il Teatro e in particolare con la Rassegna Lirica Torelliana. Con loro sei giovani cantanti - il soprano Cristina Cappellini, il mezzosoprano Anna Malavasi, il tenore Fulvio Oberto, il baritono Giulio Boschetti e il basso Andrea Mastroni - accompagnati da uno dei più begli astri del firmamento lirico italiano, il soprano Fiorenza Cedolins ospite d’onore della serata che ha incantato tutti con la sua bellezza, bravura, simpatia e garbo e che ha ricevuto dalle mani del sindaco l’effigie della dea Fortuna. Uno spettacolo che ha entusiasmato il pubblico in un crescendo culminato con l’apparizione sulla scena della Cedolins che ha cantato due brani - “Come è bello! Quale incanto” da Lucrezia Borgia di Donizetti e “Tu che le vanità”  da Don Carlos di Verdi – ed ha offerto due bis, “Io son l’umile ancella” da Adriana Lecouvreur di Cilea e “Libiam nei lieti calici” da La Traviata di Verdi che ha cantato insieme agli altri artisti.
Al pubblico in delirio Fiorenza Cedolins, che oltre ad essere una diva della lirica è anche una donna di eccezionale carisma e simpatia, ha spiegato i motivi della scelta dei due brani che rappresentano un desiderio ed un auspicio. L’idea, il desiderio, di realizzare la Lucrezia Borgia di Donizetti proprio nella Corte Malatestiana, a suo giudizio, scenario ideale per quest’opera che fa parte di un repertorio, quello appunto donizettiano, sul quale l’artista friulana si è molto concentrata. L’auspicio riguarda invece il futuro prossimo: l’8 dicembre sarà Elisabetta di Valois nel Don Carlos che inaugura la stagione lirica del Teatro alla Scala. L’applauso, il calore, la gratitudine del pubblico fanese portino a questa straordinaria artista tutta la fortuna che merita.