Nella sua ricchissima carriera questo fuoriclasse americano è riuscito a far progredire il piano jazz tanto da portarlo a livelli di concertismo assoluto. Lirismo, tecnica granitica, doti di perfetto accompagnatore, un tocco delizioso, ecco in sintesi le caratteristiche Kenny Barron, che si presenta oggi come uno dei giganti del pianismo mainstream, pur riuscendo a caratterizzare con la sua presenza tutti i lavori in cui si trova a suonare. Che si tratti di una delle sue numerosissime collaborazioni, di gruppi allargati, di quartetti (come gli Sphere) o di più intimi dialoghi (da ricordare due gemme come People time con Stan Getz e Night and the city con Charlie Haden), l'impronta del pianista di Philadelphia è precisa e ben identificabile: il suo stile di matrice boppistica è una sintesi particolarmente felice tra gli insegnamenti di Tommy Flanagan, da sempre riconosciuto maestro, e dell'approccio modale di McCoy Tyner fatto di voicing percussivamente ripetutei.