Minardi: «Un progetto che realizza pienamente la vocazione delle Marche»
l’Amat, sostenuta dall’assessorato alla Cultura e Politiche giovanili della Regione Marche e dal Ministero per le Politiche giovanili nell’ambito dell’accordo di programma quadro “Giovani ri-cercatori di senso”.
I nomi degli artisti, tutti giovani tra i 18 e i 35 anni, sono stati annunciati questa mattina nella sede della Regione Marche, alla presenza dell’assessore Luigi Minardi, del direttore di Inteatro, Velia Papa, e del direttore dell’Amat, Gilberto Santini. I vincitori provengono dall’Italia, dal Brasile, dalla Germania, dal Portogallo e da Israele. Il concorso è suddiviso in due sezioni; la prima dedicata alla produzione, la seconda al perfezionamento e ricerca. Tre le formazioni artistiche, tutte italiane, della sezione A: Muta Imago, Daniele Albanese con il suo gruppo di lavoro scenico Stalk e il duo Dalfrenzis. Tredici, invece, i giovani per la sezione B (Francesco Cerreti, Alberto Spadone, Filippo Andreatta, Eden Silva Pereti, Till Niklaus Wyler von Ballmoos, Catarina Gonçalves, Shimrit Golan, Francesca Bucchero, Francesca Parri, Francesca Cola, Giulia Fani, Valeria Mastropasqua, Chiara Caimmi).
Per i primi cominceranno ora le residenze creative a Villa Nappi, a Polverigi, sede di Inteatro, mentre, per i secondi, le lezioni della sessione di lavoro scenico di IFA – Inteatro Festival Academy, animate da maestri della scena internazionale, e che dureranno per due mesi fino all’avvio della XXXI edizione di Inteatro Festival. «Apprezzo molto – ha detto Minardi – il buon lavoro che stanno facendo nelle Marche le principali istituzioni culturali. Questo progetto lo testimonia. E’ un progetto molto complesso che vede i giovani come portatori di talento». «Quello che ci interessa cogliere – ha continuato Minardi – sono le doti, le qualità presenti nei giovani. Essi sono divoratori di cultura; i principali frequentatori dello spettacolo dal vivo; perciò nel proporre iniziative, idee e progetti, è a loro che vogliamo rivolgere il pensiero, sia come fruitori che come artisti».
«Abbiamo pensato – ha proseguito l’assessore - a una regione in cui far convergere i talenti per fare delle Marche una terra del dialogo, in cui si intrecciano culture e in cui nascono nuovi linguaggi artistici, frutto di queste contaminazioni. Nel pensare a questo, abbiamo tenuto conto della vocazione che è propria di questa regione, storicamente aperta agli scambi e alle relazioni tra popoli. Questo progetto realizza questa idea attraverso la danza ma altrettanto è stato già fatto con la musica e l’arte visiva contemporanea. Il percorso intrapreso dimostra che la strada è quella giusta, per questo sono sicuro che a questi successi ne seguiranno altri».