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Donne d'oriente, spettacolo al teatro delle Energie
Spettacolo di danza-teatro dal titolo Dido e il segreto di Anna
C’è grande attesa e un ventaglio di interessanti novità per la rassegna “Donne d’Oriente” promossa dall’Ass. Cult. Maeva, che sin dal 2001 opera nel campo della danza orientale e dell’integrazione interculturale. L’evento, patrocinato dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Grottammare, partirà mercoledì 30 aprile alle 21.30 dal prestigioso Teatro delle Energie di Grottammare con un nuovo spettacolo di teatro-danza orientale dal titolo “Dido e il segreto di Anna”
Erano presenti alla conferenza oltre al neo assessore alla cultura Enrico Piergallini la scrittrice e coreografa Prof Paola Sguerrini in arte Najma Asani che sarà Anna e la bravissima regista milanese Mirella Treves .In rappresentanza degli attori la bravissima interprete Tiziana Ferretti che sarà Didone, Valerio Giordano che interpreterà Giarba e Frank Costa già attore nel film “Colpo D’Occhio” che sarà Marte. La prof. Paola Sguerrini ci ha detto che lo spettacolo si avvarrà inoltre di prestigiose partecipazioni nazionali e internazionali ad interpretare Enea che sarà l’affascinante maestro egiziano Wael Mansour e il Tempo che sarà straordinariamente interpretato della celebre danzatrice indiana proveniente da Bangalore (INDIA) Saraswathi Rajinesh in tourne’ nelle più importanti Capitali Europee. Arte della recitazione, danza orientale egiziana, danza libanese, arti marziali orientali, arte dell’oud (strumento arabo a corde), arte della danza indiana barathanatyam e molte altre sorprese si fonderanno in un affascinante racconto pieno di emozioni e colpi di scena che vede nel Mediterraneo lo scenario senza tempo di una storia che appartiene alla cultura di tutti i paesi che vi si affaccino.
L’assessore nel proprio intervento ha colto con grande sensibilità il messaggio contenuto nello spettacolo dicendo che questo evento ha centrato tre punti fondamentali:1) La centralità del mediterraneo come luogo di contatto tra popoli apparentemente diversi ma uniti da medesime radici, 2) La funzione che la donna ha avuto anticamente nella politica e di cui oggi si avverte la mancanza 3) L’importanza di simili “laboratori” come veicolo promozionale della conoscenza di culture a noi diverse.