/Strumenti e fonti per la ricerca storica, terzo ciclo di incontri
Strumenti e fonti per la ricerca storica, terzo ciclo di incontri
La prima parte del percorso di è conclusa il 20 marzo scorso
il terzo ciclo di incontri seminariali "Strumenti e fonti per la ricerca storica 3. La città come lapidarium: medioevo inciso e medioevo dipinto nell'arte e nella storia di Ascoli" . La manifestazione è stata realizzata in collaborazione con il Consorzio Universitario Piceno, con il coordinamento scientifico dell'Università di Macerata - classe di Storia e memoria delle culture europee - con la partnership del progetto Agorà del Liceo Classico - Liceo Linguistico e Socio Pedagogico "F. Stabili - Trebbiani" di Ascoli Piceno).
Quest'anno gli incontri si occupano di epigrafia dopo aver posto l'accento nelle precedenti edizioni sulla paleografia e sulla diplomatistica. Agli appuntamenti sono intervenuti il prof. Luigi Morganti, Presidente dell'ISSM Cecco d'Ascoli, il prof. Giuseppe Avarucci, Direttore Scientifico del corso e docente presso l'Università degli Studi di Macerata, l'avv. Achille Buonfigli, Presidente del C. U. P. e il prof. Franco Zenobi, Preside del Liceo Classico - Liceo Linguistico e Socio Pedagogico"F. Stabili" di Ascoli.
Nel corso del primo incontro il prof. Giammario Borri, docente presso l'Università degli Studi di Macerata, ha relazionato su Una avventura stimolante tra paleografia e diplomatica, tra libro manoscritto e libro a stampa, nei labirinti di scritture e materie scrittorie trattando delle origini della scrittura e di quando essa si inserisce nella storia dell'uomo, di alfabeto latino e di abbreviazioni romane e medievali, di paleografia e di diplomatica, di materie scrittorie e di strumenti di scrittura, di scritture altomedievali e bassomedievali, di codicologia e delle diverse forme di libro, manoscritto e a stampa.
La settimana successiva, il 27 febbraio, il Prof. Roberto Lambertini, docente presso l'Università degli Studi di Macerata, si è occupato di Didattica della storia:l’uso del documento nella ricostruzione della microstoria del territorio asserendo che la microstoria di un territorio diventa valorizzabile per la didattica a condizione che le informazioni relative ad uno specifico territorio vengano poste in connessione con il contesto più ampio della storia generale. Infatti, raccogliere informazioni su di una città od un territorio può essere fine a se stesso solo nel contesto di una passione antiquaria, magari nutrita dai più sinceri affetti di una persona per i luoghi che ama, ma non riesce ad svolgere quella funzione formativa che attribuiamo al sapere storico.
Il 5 marzo scorso, poi, il Prof. Gianfranco Paci, docente presso l'Università degli Studi di Macerata, ha tenuto una conferenza su La scrittura epigrafica nell’archeologia del territorio piceno analizzando alcune importanti iscrizioni che ci permettono di cogliere i momenti nodali della storia di Ascoli romana (guerra sociale, distruzione della città, deportazione degli ascolani, deduzione della colonia e nascita di una realtà integrata nel mondo della Romanitas) e illustrando, nel contempo, testi significativi inerenti gli aspetti socio-organizzativi della vita cittadina (magistrati, culti pubblici, culto imperiale, economia) che dipanano una vicenda ricca di implicazioni politico-culturali composite e conflittuali ma, al tempo stesso, omogenee in cui la ricerca di una nuova identità si confronta con la fascinazione del mondo antico preludente all’approccio con l’identità alto medioevale e allo schiudersi di una nuova epoca.
Il quarto incontro ha visto protagonista, giovedì 13 marzo alle ore 16.00 presso l'Auditorium del Polo Sant'Agostino (all'interno del chiostro dell'omonima chiesa), la prof.ssa Teresa Piermarini, Referente del progetto Agorà del Liceo Classico - Liceo Linguistico e Socio Pedagogico"F. Stabili" di Ascoli Piceno, terrà un'interessante lezione su La città come “lapidarium”: linee guida, privilegiando, nello specifico, il contatto con la città cercando nelle chiese, nei monumenti, nei dipinti, le tracce di un passato che dialoga con il presente e dalla microstoria del territorio piceno si riconnette alla macrostoria d'Italia.
Il 19 e 20 marzo il prof. Ottavio Banti, professore dell'Universitàdi Pisa, ha relazionato su "Iscrizioni noviciae - Iscrizioni noviciae"; durante il duplice appuntamento si sono affrontati argomenti riguardanti le epigrafi che risultano incise di "nuovo" in sostituzione di un originale andato perduto o distrutto e le iscrizioni a ricordo di defunti su sepolcri o su pareti di chiese, in presenza di sepolture o anche senza, utili soprattutto per conoscere i dati biografici di qualche defunto che possa aver ricoperto ruoli determinanti in uno specifico territorio.
Ha chiuso la prima parte di quest'esperienza formativa, che ha visto oltre 400 presenze in un mese e mezzo, il prof. Antonio Salvi, epigrafista - Segreteria di stato di Città del Vaticano, che si è occupato di "Difficile placere multis: scritture epigrafiche nel patrimonio diffuso"; ha permesso all'uditorio di approfondire la conoscenza delle innumerevoli testimonianze epigrafiche della città.
Per ogni informazione sull'istituto e sul programma del corso si può consultare il sito www.issmceccodascoli.org (sezione “Paleografia”)