L'attrice in scena con lo spettacolo "Alice, una meraviglia di paese"
La stagione del PalaFolli si conclude in bellezza con il tanto atteso arrivo di Lella Costa in “Alice, una meraviglia di paese.” Lo spettacolo, scritto con Gallione, Cirri e Sofri, è il salvacondotto per ogni possibile esplorazione delle parole, del linguaggio e del metalinguaggio, del gioco e del metagioco, della musica in ogni accezione. E’ il simbolo di qualcosa, di tante cose che hanno popolato i sogni e i viaggi di tanti esploratori contemporanei e di tante avventure. E’ il nonsense, il surreale come sublime piacere del paradosso, ma anche come grimaldello per esplorare e raccontare alcuni luoghi dell’indicibile contemporaneo: per esempio il carcere, per esempio la sofferenza psichica.
Alice rappresenta tutte le ragazze che a ogni età e in ogni situazione si sentono vagamente a disagio, o fuori posto, troppo grandi o troppo piccole o magre o grasse, comunque inadeguate, comunque incapaci di scegliere la parte giusta del fungo, la cosa giusta da fare.
Alice è anche inseguire “una specie di speranza disperata” consapevoli che talvolta viviamo prigionieri dei sogni altrui e che la "meraviglia di paese" in cui viviamo spesso è nient'altro che un mondo odioso e sgarbato, popolato da re e regine malvagie e da ciclopi ipnotizzatori col volto a forma di monoscopio.E se “pensare confonde le idee” o è consigliabile, come ci dice Alice, imparare a guardare ogni cosa con una sorta di strabismo mentale, sarà forse utile (e divertente) attraversare pure i paradossi e i controsensi del mondo contemporaneo alla ricerca della follia e dell'insensatezza del nostro paese delle meraviglie, spesso troppo simile ad una partita a scacchi giocata da Re decerebrati e arroganti Cappellai Matti.
Oltre ai validi co-autori, Lella Costa è stata aiutata da Stefano Bollani che ha composto musiche originali per la sua Alice e si è affidata, per i costumi di scena, ad Antonio Marras, il nuovo talento italiano della moda. Le scene sono state affidate a Paolo Bazzani, le
luci a Jean Claude Asquié. I biglietti sono ancora in vendita presso la biglietteria del PalaFolli (0736-352211) e del Teatro Ventidio Basso. Info www.palafolli.it 0736-352211