Regione, slancio culturale per i piccoli Comuni

Regione, slancio culturale per i piccoli Comuni

Un’offerta ricca e articolata per far brillare di nuova luce la vita culturale nei piccoli centri

L’impulso viene da un pacchetto di iniziative, presentato dall’assessore regionale alla Cultura, Luigi Minardi, a una platea numerosa, formata da sindaci e amministratori dei Comuni fino a 5 mila abitanti. Grande interesse e aspettativa per questa proposta che ha lo scopo di favorire misure e interventi per accrescere la partecipazione e la fruizione culturale nei piccoli Comuni. Questi, in un momento in cui si registra una forte domanda di cultura, specie da parte dei giovani, sono chiamati a utilizzare al meglio le proposte che vengono dalla Regione, magari associandosi, mettendo insieme le forze, per proporre un’offerta culturale in grado di soddisfare l’intera cittadinanza.
Di questo progetto, chiamato dallo stesso assessore “No alla desertificazione culturale del territorio”, ne erano state illustrate le motivazioni e le linee guida, lo scorso dicembre, a Urbino, in occasione della Conferenza programmatica della cultura. Attorno al progetto si è poi costituito un gruppo di lavoro da cui sono derivate varie ipotesi di offerta culturale a cui sarà possibile accedere attraverso appositi bandi.
Si tratta, secondo l’assessore regionale, di un pacchetto completo di nuovi progetti per tenere aperti il più possibile musei, biblioteche, teatri, molti dei quali recuperati, ma chiusi, senza vita né anima per buona parte dell’anno, e restituirli in questo modo al loro valore sociale ed alla cittadinanza. La cultura, come ha affermato ancora l’assessore, non può essere considerata un lusso ma come un elemento sostanziale del welfare.
Le linee di intervento sono distinte in tre macro settori: tecnologia e beni culturali, museo diffuso e spettacolo per i piccoli teatri. Nel primo caso, gli spazi adibiti alla cultura, potranno essere dotati di grandi schermi, videoproiettori, personal computer, per poter vivere in diretta o in differita importanti conferenze o iniziative di rilievo. Una sorta di web tv che, grazie a una sala attrezzata con strumenti tecnologici, possa supportare e integrare la partecipazione alle tante occasioni perse perché organizzate altrove.
Riguardo al Museo diffuso, i Comuni potrebbero prevedere, per i propri musei e per la valorizzazione delle eccellenze culturali del proprio territorio, l’impiego, con il contributo della Regione, di parte dei corsisti che stanno facendo formazione presso il Centro specializzato di Fermo. Prevista, inoltre, la possibilità di rendere le piazze dei centri storici più belle attraverso prestiti o cessioni in comodato d’uso di opere d’arte realizzate dagli artisti del Centro TAM di Pietrarubbia, presieduto da Arnaldo Pomodoro, o dagli scultori che hanno partecipato all’iniziativa “Scolpire in piazza” di Sant’Ippolito: due realtà con cui esiste a tale scopo già l’accordo con la Regione. Per lo spettacolo dal vivo, si pensa a una serie di iniziative di prosa e danza destinate ai piccoli teatri che permetteranno di fare emergere giovani compagnie del territorio, alcune, come nel caso della prosa, a carattere amatoriale, mentre, per altre manifestazioni, un modello a cui far riferimento è quello itinerante, come per Musicultura Tour o per il circuito del jazz “Marche Jazz Network”. Come fonti di finanziamento sono disponibili, per un totale di circa un milione di euro annui per due anni, i fondi “straordinari” ottenuti dai due Accordi di Programma Quadro sulle Politiche giovanili e sui Beni culturali, sottoscritti con lo Stato, e grazie al Progetto “Palcoscenico Marche”. I Comuni potranno concorrere ai bandi da soli o in forma associata. Le domande saranno poi vagliate da un apposito Nucleo di valutazione e da un Tavolo tecnico.