Al Ventidio la "Vita di Galileo" di Brecht

Al Ventidio la "Vita di Galileo" di Brecht

Parabola del grande scienziato dal tempo dell'insegnamento a Padova fino agli ultimi anni

tutti i tempi e ha portato in scena le ombre e i conflitti del XX secolo. Lo spettacolo è una tournée nazionale del nuovo allestimento coprodotto dal Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia e dal Teatro de Gli Incamminati. Le scene sono di Pier Paolo Bisleri, i costumi di Elena Mannini, le musiche di Germano Mazzocchetti, le luci di Gigi Saccomandi.
Composto fra il 1938 e il 1943 e rielaborato in tre distinte edizioni, Vita di Galileo ripercorre la parabola del grande scienziato pisano dal tempo dell'insegnamento a Padova fino agli ultimi anni vissuti forzatamente in "ritiro" a Firenze, sotto la sorveglianza della Santa Inquisizione: un'esistenza densa di entusiasmi, affermazioni, sconfitte, intuizioni.
A tutt'oggi, nel cinquantenario della morte del drammaturgo originario di Augusta, l'opera non pone ancora un giudizio definitivo sul mestiere dello scienziato sospeso tra il coraggio o piuttosto sull'utilità delle sue scelte: accettare le sofferenze della scoperta della verità e sacrificare la propria vita restando fedele a sé stesso, al proprio credo e ai suoi allievi, oppure abiurare le teorie rivoluzionarie e nella salvezza, continuare segretamente a servire fino in fondo la scienza e la ricerca.
Nella traduzione di Emilio Castellani, il testo mantiene aperta la riflessione assolutamente ambigua sul rapporto degli intellettuali con il potere di ogni tempo, sulla conoscenza come principio di libertà dai pregiudizi e dalle false certezze, sull'etica e sul senso di responsabilità civile dell'uomo e della scienza.
Per l'epoca del sapere di massa, un lavoro attuale e avvincente dal profondo contenuto morale.
Applauditissimo tutto il cast dal pubblico giovane, laico e tutt'altro che mondano del Ventidio Basso, con una platea di quarantenni hi-tech impegnatissime nello scambio di messaggini durante tutta la rappresentazione.