L'artista genovese si è diplomato al Circo di Mosca
Giovedì 27 dicembre arriva Tino Fimiani, artista genovese diplomatosi al Circo di Mosca. Tino Fimiani non è considerato un mago qualsiasi, ma un mago speciale, anche se il sottile filo che separa il mago dal ciarlatano, l'illusionista dall'illuso, il mentalista dal demente l'ha scavalcato da sempre. E quando un semplice fazzoletto si solleva da solo e si libra nel vuoto, lui non può spiegarvi il trucco: è il fazzoletto che è molto bravo. Gli eventi superano il mago e si fanno beffe del suo vano tentativo di apparire come il deus ex machina della situazione. Con un gustoso cocktail di piccole e grandi illusioni comiche, pantomime, battute ed improvvisazioni, è in grado di stupire chiunque, conquistando le risate del pubblico esterefatto in un vorticoso susseguirsi di gag esilaranti spesso imprevedibili e sicuramente spettacolari. Magie, litigi, mimiche, cabaret a filo diretto con il pubblico rendono l'esibizione di Tino Fimiani particolare e trascinante, un gustoso insieme di provocazioni che coinvolgono il pubblico senza alcuna discriminazione. Chi avrà la fortuna-sfortuna di inciampare tra le sue gag scoprirà, nonostante il suo intento di stupire, che qualcosa di apparentemente oscuro si rivolta contro l'artista stesso. Ed è la stessa magia che si rivolta contro il mago Tino: oggetti inanimati che prendono vita acquistando di pari passo supremazia e capacità decisionali. Allora tutto si trasforma e si capovolge di fronte ad un pubblico divertito ed esterrefatto, e gli oggetti, nel prendere sopravvento, impongono finalmente il loro represso egocentrismo. Ma attenzione: quando il clown sembra rivelarci l'arcano o quando per un attimo ci è sembrato che la maschera ci è stata calata, ecco apparire di nuovo lui... il mago? il giocoliere? il comico? il ladro? Tra la gente che sfolla a fine serata qualche dubbio rimane: "Dove avrò perso il portafoglio?", "E l'orologio? Possibile che l'abbia lasciato a casa?"... Probabilmente uscito da una valigia, forse la stessa che si porta dietro e che contiene pupazzi strampalati e oggetti strani e indefinibili, Tino Fimiani ci appare come in un sogno: capace di dar voce a cose inanimate, di ridestare oggetti senza vita facendoli addirittura librare nell'aria. Un clown fantastico e capriccioso, un mimo eccelso e sorprendente, un ventriloquo che non conosce confini, un illusionista capace di incantare perfino se stesso: in una parola un artista comico capace di capovolgere qualsiasi realtà e qualsiasi certezza.