Domani Sergio Zavoli a Fano

Domani Sergio Zavoli a Fano

Il giornalista presenterà il suo ultimo libro "La questione. Eclissi di Dio o della storia"

 "La questione. Eclissi di Dio o della storia", sabato 15 dicembre alle 17 alla Sala Verdi del Teatro della Fortuna, Sergio Zavoli intratterrà il pubblico in una conferenza dibattito introdotta da Irene Cavalli. Zavoli SERGIO ZAVOLIè uno dei più autorevoli giornalisti italiani. Un mestiere, quello del giornalista, che, in sessant’anni, ha attraversato in tutte le sue forme. È stato infatti alla radio dal 1947 al 1962, poi in Rai ricoprendone anche la carica di presidente dal 1980 al 1986, direttore del quotidiano “Il Mattino”, autore di trasmissioni televisive storiche come “Viaggio intorno all’uomo” e “I giorni della Repubblica”, unico giornalista al mondo ad aver vinto due volte il Prix Italia, ed infine saggista e poeta di successo. Con la raccolta di poesie Un cauto guardare (1995) vince i premi Alfonso Gatto e (nel 1998) Giovanni Boccaccio. Dedica quattro libri a temi della salute: I volti della mente (Marsilio, 1997), La lunga vita (Mondadori, 1998), Dossier cancro (1999), Il dolore inutile. La pena in più del malato (2005). Nel 2002 pubblica Diario di un cronista. Lungo viaggio nella memoria. Lo scorso marzo la facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Roma Tor Vergata gli conferisce la laurea specialistica honoris causa in "Editoria, comunicazione multimediale e giornalismo", per lo "straordinario contributo apportato alla causa del giornalismo italiano". Con La questione Sergio Zavoli riprende il cammino inaugurato da quel "Viaggio intorno all'uomo" che come scrisse Carlo Bo, "mette a prova il pensare e il sentire su questioni che vanno sempre più al fondo della nostra presenza nel mondo, affrontandone lucidamente gli aspetti cruciali: la creazione e il caos, la natura e la storia, la ragione e la fede, la scienza e l'etica, l'ideologia e la morale". Un testimone del nostro tempo guida il lettore nel complesso scenario della nostra storia recente e attraverso una serrata interrogazione, la percorre dal secondo conflitto mondiale a oggi, con quell'11 settembre 2001 che ha mutato il volto delle vicende umane, segnando mentalità e politiche, costumi e destini, e non solo di una generazione. E come se queste pagine fossero state pensate e scritte nel desolato spazio di Ground Zero, per celebrare una sorta di processo epocale alle nostre stoltezze e concluderlo affrontando il più grave dei pericoli, cioè la mancanza di percezione del pericolo. È, infine, la questione più plateale e invisibile, assordante e silenziosa: il futuro si avvicina a una velocità così alta che sembra già nella nostra storia, senza lasciarci il tempo di capire e agire.