Premio Bizzarri, il pomeriggio delle confessioni

Premio Bizzarri, il pomeriggio delle confessioni

Un'intensa maratona interamente dedicata al documentario biografico

racconta la storia della madre con la figlia affetta dalla Sindrome di Hofman e morta a soli 14 anni. La storia di due vite. La prima, quella di una madre che accettando con serenità, dignità e coraggio una vita sacrifici e le rinunce in campo lavorativo per amore della figlia malata, le dona in ogni momento tutto ciò che un genitore può dare a una figlia che deve morire. La seconda, quella della piccola Molly, il grande personaggio "in assenza", parlata dai suoi oggetti e resa immortale dall'album fotografico realizzato dalla madre nel corso della sua breve esistenza. Un documentario profondo sull'amore materno, sulla consapevolezza della malattia e della morte. Un inno alla vita sul coraggio e l'empatia. Espressionista, quasi klimtiano. Un messaggio prezioso sulla conservazione della memoria e dei ricordi. Sicuramente coinvolgente, quasi  barthesiano, sul potere emotivo della fotografia come arte e come mezzo espressivo. Con "Taccone. Fuga in salita" di Cesar Meneghetti e Elisabetta Pandimiglio, è un campione italiano di ciclismo a raccontarsi. I trionfi, i ricordi, i rimpianti e i pentimenti raccontati in prima persona dal "Camoscio d'Abruzzo". I 342 km di tappa con le partenza in salita e i traguardi volanti; l'amicizia con Eddy Merckx e Graziano Battistini e l'affetto e l'esaltazione della gente d'Abruzzo. Le frequenti apparizioni al mitico "Processo alla Tappa" di Sergio Zavoli fino alla fine della carriera al primo calo delle forze; il categorico rifiuto del doping e le accuse alle case farmaceutiche moderne. Una narrazione romantica piena di ritmo e di documenti originali dell'epoca che ricostruisce e restituisce con la storia dei successi e le sconfitte di un campione un mondo sportivo che non c'è più. Drammatico e tragico il lavoro "Centravanti nato" di Gian Claudio Guiducci, che propone una lunga riflessione sulla degenerazione del mondo del calcio, attraverso una lunga intervista a Carlo Petrini, ex calciatore coinvolto nel 1980 nello scandalo del calcio scommesse e malato a causa del doping. I ricordi e le disgrazie che hanno condizionato la sua carriera, dall'esordio nel Genoa a 12 anni all'arrivo nel Milan a 20 anni. E poi il Torino, la Ternana, la Roma di Liedolm, il Verona, il Cesena e il Bologna fino al giorno 23 marzo 1980, il giorno dell'irruzione della finanza all'interno degli stadi e l'arresto dei calciatori.