Premio Bizzarri, continuano le proiezioni "Italia Doc"

Premio Bizzarri, continuano le proiezioni "Italia Doc"

In serata l'atteso appuntamento con Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo

Una complessa riflessione sociale ed economica sulla produzione zolfifera in Sicilia trasformata dalle industrie del Nord, sulle cause di arretratezza del meridione e l'occasione perduta per lo sviluppo dell'intero paese. Le amare testimonianze degli uomini dello zolfo, dei loro sacrifici e della loro dignità. L'insicurezza, il coraggio, lo spirito di solidarietà, la precarietà di vita e gli atti di eroismo di "carusi", picconieri e trasportatori, consumati dalle condizioni di lavoro e ridotti a schiavi dello zolfo a seicento metri sottoterra per combattere il bisogno, la fame e la miseria. La storia di una regione e della vita dura delle famiglie numerose della società matriarcale siciliana; di centinaia di operai morti ai quali la Chiesa negava persino le onoranze funebri poiché morti di morte violenta e perciò assimilati ai suicidi; dei minorenni sfruttati e resi merce di scambio per i prestiti finanziari del "Soccorso Morto" concessi ai minatori adulti dietro la garanzia dei figli. Un resoconto efficace e sul nostro passato e sull'intero mondo del lavoro realizzato attraverso una drammaturgia essenziale asciutta e corretta fatta di interviste convincenti e inserti fotografici di impatto. Piuttosto deludente la prova de "L'ultima cena" del freelance Marco Tagliabue, perso nel bivio dei percorsi narrativi del film-intervista a una ventitreenne anoressica, Nicole, e l'inaffrontabile inchiesta sui modelli di comportamento indotti dai media e dal sistema della moda. Una sconclusionata cartolina, amministrativa e didattica, da ministero della sanità. Un prodotto evasivo, stucchevole e a dir poco scolastico. Sbilanciato e spesso sgrammaticato dal punto di vista della narrazione filmica, dilettantistico nelle inquadrature e poco strutturato nell'esposizione dei contenuti delle inchieste, affidata ad una stucchevole e inquietante voce fuori campo. Per questa serata, dedicata a partire dalle ore 21,00 all'importante tema "Diritto alla legalità, alla parità, al lavoro", è stata confermata dalla Fondazione Libero Bizzarri la presenza di Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo assassinato dalla mafia nel 1992.