“Abbiamo reintegrato il taglio del riparto precedentemente previsto per l’anno in corso, perché riteniamo prioritaria la funzionalità dei Cav per dare una risposta concreta alle donne vittima di violenza – afferma l’assessore alle Pari Opportunità, Paola Giorgi - Le risorse sono state recuperate da fondi propri dell’assessorato, precedentemente diversamente destinate”. Questo perché, “nonostante le leggi e i diritti acquisiti – continua l’assessore - il fenomeno della violenza di genere e, in particolare, sulle donne, rimane ancora un problema irrisolto. Negli anni le richieste di aiuto delle donne sono aumentate; di contro, però, c’è stata una graduale diminuzione delle risorse economiche, determinata, tra l’altro, dalla crisi economica.
Noi intendiamo mettere in campo azioni concrete che riescano soprattutto a incidere dal punto di vista culturale. A oggi, nel nostro Paese, la violenza di genere è affrontata come patologia, evidenziando l’impatto degli strumenti repressivi. È un giusto intervento, ma non è sufficiente: occorre un piano serio che preveda, innanzitutto, un investimento sull’incremento e la funzionalità dei Centri antiviolenza. La nostra Regione, con risorse proprie e una specifica legge dedicata, è in prima linea nell’azione di sostegno alle donne vittime di violenza. Siamo attivi anche nel cercare di reperire risorse esterne, ma sono troppo poche quelle a disposizione. Insieme al Forum permanente contro le molestie e le violenze di genere, organo di confronto prezioso, stiamo lavorando per ottimizzare l’utilizzo delle risorse e incrementare il dibattito culturale sul tema” .
Sono cinque i Centri antiviolenza, uno per provincia, istituiti dalla Regione per garantire ospitalità, protezione, solidarietà, e soccorso alle vittime di abusi, indipendentemente dalla loro cittadinanza e attraverso la specifica formazione di operatori. Sono a disposizione, a titolo gratuito, di tutte le donne: italiane, straniere o apolidi, vittime di violenza e maltrattamenti fisici e psicologici, stupri e abusi sessuali. Gli esperti offrono servizi di supporto psicologico, consulenza legale, attivazione di interventi di rete e interventi nell’emergenza. I Centri antiviolenza costituiscono, inoltre, un riferimento essenziale per promuovere l’emersione del fenomeno della violenza anche attraverso la pubblicazione dei dati raccolti dall’Osservatorio delle politiche sociali. Attività che contribuisce a migliorare la qualità dell’accoglienza e la risposta dei servizi territoriali per le vittime di violenza, oltre a favorire azioni più incisive di prevenzione. È quindi in via di definizione una scheda unica di rilevamento dei dati di afflusso e di utenza, da parte delle donne marchigiane, nei Centri antiviolenza. “Un dato molto importante – sottolinea l’assessore Giorgi – che ci permette di monitorare, in modo omogeneo e condiviso con gli altri attori del territorio, il reale utilizzo dei Cav e di avere così un quadro chiaro dell’emergenza violenza di genere nella nostra regione”.