“Dopo che in queste settimane si sono avuti diversi confronti con l’Associazione ANED per fornire informazioni sul percorso avviato -con l’assegnazione dell’incarico in Area Vasta di Direttore della Nefrologia al Dott. Francesco Bruni-, nel leggere certe dichiarazioni si resta quantomeno sorpresi.
In questa Area vasta, relativamente alle problematiche dei pazienti nefropatici, si è sempre posta una forte attenzione, certificata dalla garanzia del ricovero all’interno della stessa struttura dove viene effettuato il trattamento dialitico. E’ questa la vera concretizzazione della continuità assistenziale al paziente da parte dell’equipe che lo ha in carico.
Il progetto regionale di revisione delle reti cliniche mantiene questo modello, questa indicazione; addirittura deroga agli standard nazionali (che individuano il bacino di una struttura di nefrologia tra i 600.000 e il 1.200.000 abitanti) proprio per confermare la qualità in tale ambito, che questa Regione ha sempre garantito.
Il progetto d’integrazione in Area Vasta prevede l’analisi e la proposta delle azioni di miglioramento che derivano dall’integrazione delle precedenti due Unità operative. E ciò, senza mettere assolutamente a rischio l’assistenza ai pazienti.
Descrivere altri scenari privi fondamento significa alimentare ingiustificate preoccupazioni nei cittadini che ricorrono a quei servizi. Cosa da evitare, per quel senso di responsabilità che dovrebbe contraddistinguere tutti noi, addetti ai lavori”.