A tale iniziativa si devono affiancare quelle di altre 4 Regioni. Da parte dei vari Consigli dell’Ordine degli avvocati presenti nei territori interessati è stata avanzata una espressa richiesta di intervento (tramite referendum abrogativo) per evitare la soppressione del Tribunale di Camerino e la chiusura delle sedi distaccate. Tali soppressioni si pongono in contrasto con i principi per cui l’amministrazione, anche della giustizia, deve essere esercitata vicino ai cittadini, specie nelle zone di montagna che presentano maggiori disagi di mobilità, evitando la concentrazione dei servizi. La Regione condivide le esigenze dei territori interessati e, per garantire il rispetto di un effettivo policentrismo della comunità regionale anche sul piano del servizio giustizia per i cittadini, ha deciso di proporre l’istanza di referendum abrogativo della legge nazionale di riorganizzazione degli uffici giudiziari ai sensi dell’art. 75 della Costituzione. A seguito delle decisioni nazionali di chiusura del Tribunale di Camerino e delle sezioni distaccate di altri Tribunali, nelle Marche, una porzione ampia dei territori dell’entroterra montano resterà priva di presidi di giustizia. La Regione ha sempre rifiutato qualsiasi tentazione di modello metropolitano che puntasse alla concentrazione dei servizi in pochi centri e si è impegnata per un policentrismo intelligente, affinché, al contrario, le infrastrutture di servizio fossero distribuite su tutto il territorio. Il provvedimento approvato oggi va in questa direzione.