La Regione alla presentazione del rapporto Federculture

La Regione alla presentazione del rapporto Federculture

Marcolini: “Siamo in piena sintonia”



Il rapporto focalizza alcune occasioni da non mancare a nessun costo nel prossimo futuro, dal programma Europa Creativa, all’ Expo 2015, alla presentazione delle candidature di alcune città italiane a capitali europee della cultura, e formula proposte per lo sviluppo di politiche attente all’intreccio tra innovazione, cultura, impresa e settori produttivi diversi, anche attraverso la costituzione di un Tavolo nazionale su industria culturale e creativa e di un fondo rotativo per la progettazione dello sviluppo locale a base culturale.

L’ Assessore alla Cultura Pietro Marcolini ha affermato che “le Marche lavorano sulle tre priorità operative indicate dal Rapporto già da tempo, con la candidatura di Urbino a capitale europea della cultura, la partecipazione  delle Regioni all’Expo 2015 di cui il Presidente Gian Mario Spacca è coordinatore nazionale, la programmazione delle risorse comunitarie nella fase ascendente con Europa Creativa. Nei prossimi giorni, in occasione della presentazione del rapporto della Fondazione Symbola ed Unioncamere nella nostra regione, verrà presentato un primo rendiconto delle azioni di politica culturale integrata che la Regione Marche ha lanciato con il programma di sviluppo territoriale a base culturale del distretto culturale evoluto e verranno precisati i progetti che riguardano l’integrazione delle politiche culturali, con quelle ambientali, agricole e industriali”.

 

 

Il Rapporto annuale Federculture 2013 in sintesi:

Nel 2012 la spesa per la cultura e ricreazione delle famiglie italiane segna un -4,4%. E’ il primo calo dopo oltre un decennio di crescita costante: tra il 2002 e il 2011 l’incremento era stato del 25,4%.

Anche i dati sulla fruizione culturale sono negativi in tutti i settori con una netta inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni: -8,2% il teatro, -7,3% il cinema, concerti -8,7%, musei e mostre –5,7%. In generale diminuisce dell’11,8% la partecipazione culturale dei cittadini italiani.

In un solo anno i musei statali perdono circa il 10% dei visitatori che passano da 40 a 36 milioni, poco più di quelli entrati nei soli musei londinesi.

Allo stesso tempo diminuiscono gli investimenti nel settore: solo da parte dei Comuni in un anno tagliato l’11% delle risorse, mentre le sponsorizzazioni private destinate alla cultura scendono nel 2012 del 9,6%, ma dal 2008 il calo è del 42%.