Il progetto di Rendicontazione Sociale dell’Ente è stato presentato oggi in Regione dall’assessore alla cultura Pietro Marcolini e dal presidente dell’AMAT Gino Troli insieme al direttore Gilberto Santini, e con la collaborazione di Cristiano Bettini, economista esperto in responsabilità sociale d’impresa e referente AMAT per il bilancio sociale.
Di cosa si tratta? Di una “buona pratica” che fa leggere i tradizionali profili economici, come il conto consuntivo, alla luce di specifici indicatori di valutazione. Il report sociale ha infatti lo scopo di individuare e mostrare i risultati dell’attività nell’impatto generato sul territorio, assumendo così importanza strategica non solo ai fini della gestione ma anche come strumento capace di rafforzare il dialogo e la fiducia degli interlocutori dell’AMAT: Comuni e enti soci, Ministero e Regione, partner, associazioni di categoria, pubblico, organi di informazione. Ma il Bilancio Sociale è anche occasione per analizzare la struttura e di conseguenza per implementare strategie e miglioramenti coerenti con le finalità statutarie.
La prima fase del progetto si è appena conclusa con la pubblicazione del Bilancio Sociale 2011. Lo studio, condotto da Bettini con la collaborazione di un gruppo di lavoro interno all’AMAT che ha analizzato il portato economico dell’Ente correlandolo all’insieme delle relazioni sociali.
Suddiviso nelle tre parti di Identità, Relazione sociale e Dimensione economica il Bilancio Sociale 2011 – realizzato in una raffinata veste ideata dal graphic designer Emilio Macchia con le foto di Cesare Fabbri – fa emergere e pone in evidenza la capacità dell’AMAT, in quanto “strumento unitario degli enti locali e degli organismi che considerano le attività teatrali un bene culturale di rilevante interesse sociale”, non solo di produrre migliore qualità della vita attraverso l’iniziativa culturale diffusa ma anche di far ricadere sul territorio ricchezza circolante, moltiplicando e redistribuendo sul territorio le risorse che le sono assegnate. Dal lavoro sono emersi alcuni dati particolarmente significativi. Oltre all’elevato indice di produttività (pari a 2,20 punti, come dire che per un euro di retribuzione ogni lavoratore AMAT ne produce più del doppio in termini economici) e alla bassa incidenza del costo del personale sulle spese complessive (13,53%), nel report spiccano la destinazione del Valore Aggiunto Globale Netto, che per il 90,8% ricade nelle Marche in forma di retribuzione di risorse umane (lavoratori, consulenti, imprese di servizi, ecc.) e, soprattutto, la valutazione della Ricchezza Distribuita sul territorio: quella che indica come ogni euro investito nell’AMAT dalla Regione Marche ne produce 9,93 di ricaduta distribuita nelle Marche.
Centrale nell’elaborazione del progetto di Rendicontazione Sociale è la collaborazione con l’ISTAO. Il prestigioso Istituto Adriano Olivetti di Studi per la gestione dell'economia e delle aziende ha, infatti, destinato uno dei project work del Master in Strategia e Management d’Impresa di quest’anno proprio al prossimo Bilancio Sociale AMAT e alla “definizione di un cruscotto di indicatori di performance”. Sotto la guida di Cristiano Bettini, formatosi in ISTAO, un gruppo di allieve del master della business school anconetana ha soggiornato per alcune settimane in AMAT lavorando alla raccolta ed elaborazione dei dati che costituiranno il nucleo centrale del Bilancio Sociale 2012, di prossima pubblicazione.
«Il ruolo dell’AMAT – ricorda nell’introduzione al Bilancio Sociale 2011 il presidente dell’associazione, Gino Troli – è sancito da una lunga storia che prende il via dal momento in cui soggetti pubblici si associano per dare alle nostre comunità opportunità significative nell’ambito della cultura dello spettacolo dal vivo. Opportunità che fanno delle Marche un “esempio di buone pratiche” su cui costruire altri percorsi per lo spettacolo. Occorre rendere partecipi tutti del funzionamento complessivo di una istituzione che si muove nel contesto pubblico e che in esso deve costantemente dimostrare la sua affidabilità, i rapporti virtuosi tra costi e benefici, la tenuta finanziaria e l’incidenza esterna delle sue azioni. Immaginiamo perciò che la strada della redazione di bilanci sociali comparabili e “parlanti” delle istituzioni culturali possa essere molto più produttiva di ricerche di settore. Dell’uso di questo strumento ne beneficerà l’intero sistema culturale delle Marche per ottimizzare l’uso delle risorse, sempre più scarse in un Paese che ha relegato la spesa del settore agli ultimi posti europei dilapidando l’unica vera risorsa che le antiche generazioni ci avevano tramandato».
«La Regione Marche – ha dichiarato l’assessore Pietro Marcolini - intende fermamente associare con sempre maggiore determinazione l’allocazione finanziaria delle risorse pubbliche disponibili all’aspetto qualitativo. Rigore, pareggio di bilancio, riduzione dei costi, eliminazione delle spese superflue, contenimento di alcuni capitoli di spesa, devono essere una scelta obbligata per poter continuare a beneficiare del finanziamento pubblico. Tracciare ‘bilanci sociali’ rigorosi in cui gli enti pubblici e privati dimostrano quanto sono in grado di restituire alla società in termini di crescita civile, accoglienza, coesione sociale, occupazione, è la condizione per valutare e decidere finanziamenti e contributi. L’Amat ha raccolto questa impostazione e ne siamo ben contenti, trattandosi di un’associazione di rango regionale che è impegnata a tradurre gli indirizzi dei soci che ne fanno parte, tra cui la Regione. Da qui nasce anche l’esigenza di selezionare con sempre maggior cura i progetti, di definire i criteri per l’accreditamento dei soggetti dello spettacolo dal vivo, di privilegiare logiche di rete».
Il Bilancio Sociale 2011 in versione digitale in formato pdf è scaricabile dal sito www.amatmarche.net al link in evidenza.