Ancona - «Un documento importante per la realizzazione di nuove buone pratiche, per costruire una piattaforma europea condivisa che può essere il presupposto per l’avvio di collaborazioni future e in particolare per una strategia di interventi comuni sulla costa dell’Adriatico». Con queste parole Paolo Eusebi e Paola Gazzolo, assessori alla Difesa del suolo e della costa delle Regioni Marche ed Emilia-Romagna, hanno commentato la sigla della “Carta di Bologna 2012” avvenuta ieri nella sede emiliana.
Con questa firma anche la Regione Marche aderisce alla “Carta di Bologna 2012” insieme ad altre 14 Regioni di Paesi europei dell’area mediterranea. Nata a Bruxelles il 21 marzo scorso nell’ambito della conferenza del progetto “Maremed”, la Carta punta a rilanciare le politiche europee per lo sviluppo sostenibile e la protezione delle coste del Mediterraneo.
La “Carta di Bologna 2012” è nata grazie al nucleo di amministrazioni costiere che nel corso degli anni hanno potuto rafforzare ed estendere rapporti di cooperazione anche attraverso progetti europei come Coastance, Medgovernance, Shape, Resmar e Maremed. Nello specifico, il documento pone le basi per una più stretta cooperazione fra le Regioni mediterranee in tema di politiche sulla gestione integrata delle zone costiere e dello spazio marittimo, dell’adattamento delle coste ai cambiamenti climatici e della mitigazione dei rischi costieri da alluvione, ingressione marina ed erosione.
Tra i maggiori obiettivi: la costruzione di una rete di collaborazione fra gli Osservatori costieri esistenti per analizzare le dinamiche morfologiche costiere nel Mediterraneo, la costituzione di specifiche strutture a livello regionale per il monitoraggio costiero, la gestione dei rischi e dei fenomeni erosivi e la gestione dei sedimenti; rilevare lo stato del fenomeno erosivo e del rischio di ingressione marina lungo le coste del Mediterraneo; promuovere l’uso sostenibile della risorsa strategica costituita dal territorio costiero per una corretta urbanizzazione costiera e di una pianificazione integrata; individuare, caratterizzare e promuovere l’uso sostenibile della risorsa strategica costituita dai depositi sedimentari costieri e sottomarini nel Mediterraneo per far fronte al fenomeno erosivo e agli effetti dei cambiamenti climatici lungo le zone costiere; promuovere strumenti di pianificazione territoriale integrati che consentano, tra l’altro, la tutela del paesaggio; progettare e realizzare interventi strutturali per una concreta politica di adattamento ai rischi naturali e antropici delle zone costiere e favorire la riqualificazione dei territori costieri; promuovere iniziative di cooperazione tra le Regioni, l’Università e i portatori d’interesse favorendo le possibili sinergie.
“L’obiettivo di ampio respiro da raggiungere - sottolinea l’assessore Eusebi - è quello di formulare un macro-progetto concepito per una coerente strategia macro-tematica e multi-settoriale che persegua concreti obiettivi nel medio termine per la difesa costiera (2014-2020, coincidente con il prossimo periodo di programmazioni dei Fondi Strutturali europei) con la possibilità di accesso a diversi canali di finanziamento e in grado di mettere a sistema le innovazioni promosse. Tutto ciò considerando le zone costiere un comune patrimonio ambientale e culturale da preservare a beneficio delle presenti e future generazioni, sia per la sua capacità di produrre benessere sia per garantire la sicurezza delle popolazioni e degli insediamenti costieri”.