Lo chiede Simone Cecchettini, responsabile regionale di Lega Pesca Marche, sottolineando la necessità di offrire alle imprese di pesca ammortizzatori adeguati a fronteggiare la perdita di competitività e l’emergenza occupazionale, una misura di sostegno che, nelle Marche, ha interessato, lo scorso anno, oltre 1.500 lavoratori.
“Dopo lo stanziamento fatto con la legge di stabilità 2013 – afferma Cecchettini -, nulla si è più mosso e il settore non può più attendere. La pesca, nell’attuale congiuntura economica, ha davvero bisogno di poter contare su strumenti idonei per il sostegno del reddito”. Secondo Lega Pesca Marche, è necessario anche fare chiarezza sull’iter delle richieste di cassa integrazione guadagni in deroga relative al 2013 dopo che dal welfare erano stati assicurati al settore 30 milioni di euro con l’accordo governativo siglato nel luglio scorso.
“La nostra preoccupazione – sottolinea Cecchettini - è che le domande di accesso agli indennizzi siano state maggiori alle risorse stanziate”. Per questo, occorrerebbe convocare con urgenza un incontro con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per affrontare questo tema. Tra i nodi da sciogliere, ci dovrebbe essere, secondo Cecchettini, “anche la definizione di nuove forme di ammortizzatori sociali, più moderne e in linea con le peculiarità del comparto ittico. Una riforma che sollecitiamo da tempo ma che non trova nella nuova Aspi, l’Assicurazione sociale per l’impiego, una risposta adeguata, visto che si è dimostrato essere uno strumento oneroso per le imprese, di difficile applicazione per il settore e inadeguato a coprire tutti i comparti, come ad esempio la piccola pesca”.