La rete di osservatori regionali si rapporta con analogo organismo operante a livello nazionale per attuare la strategia nazionale per la biodiversità, emanata nel 2010 dal tavolo Stato-Regioni, quale strumento di integrazione delle esigenze di tutela della biodiversità nelle politiche nazionali di settore (Agricoltura, foreste, aree urbane, infrastruttura e trasporti, turismo, energia, salute, ricerca e innovazione, Educazione, informazione e comunicazione).
Alla riunione di insediamento hanno partecipato i rappresentanti degli Enti che compongono l’Osservatorio: funzionari regionali, delle università delle Marche (Politecnica delle Marche, Carlo Bo di Urbino, UNICAM di Camerino), delle Aree protette, delle Province e delle Comunità montane.
Molti gli argomenti discussi nella riunione: i servizi ecosistemici con una priorità per le aree umide, la raccolta dei dati esistenti sulla flora e sulla fauna e loro sistematizzazione informatica, il completamento dei monitoraggi di alcuni gruppi di specie animali e vegetali, la necessità di divulgare ad un ampio spettro di utenti le informazioni raccolte, la constatazione di un generale degrado della biodiversità e la necessità di incrementare gli sforzi per la sua conservazione. Tutte le proposte hanno come finalità l’individuazione di possibili interventi funzionali alla futura programmazione dei fondi comunitari.
I partecipanti hanno anche evidenziato due minacce contingenti per la conservazione della biodiversità: il rischio della chiusura del Centro Floristico della Provincia di Pesaro “Brilli-Cattarini” per vendita dello stabile che contiene uno dei più importanti erbari d’Italia e gli imminenti lavori di regimazione idraulica del tratto di fiume all’interno della Riserva Naturale Ripa Bianca di Jesi, come pratica negativa e diffusa di gestione degli ambiti fluviali, molto impattante per la conservazione della biodiversità.