Sabato 16 marzo ha ricevuto in udienza nell’Aula Paolo VI i seimila giornalisti provenienti da tutto il mondo che hanno seguito il Conclave, ed ha rivolto loro un ringraziamento speciale per “il qualificato servizio dei giorni scorsi”. Ha poi aggiunto una nota scherzosa, “avete lavorato,eh! Avete lavorato !”, che ha strappato una risata ed un fragoroso applauso.
Il Pontefice ha raccontato poi come ha scelto il nome del “poverello d’Assisi”.
“Alcuni – ha detto Papa Bergoglio – pensavano a Francesco Saverio, a Francesco di Sales ma anche a Francesco d’Assisi, vi racconterò la storia. Io, durante l’elezione, avevo accanto a me l’arcivescovo emerito di San Paolo il cardinale Claudio Hummes, un grande amico".
"Quando i voti per me sono saliti a due terzi lui mi ha abbracciato,mi ha baciato e mi ha detto: “Non dimenticarti dei poveri”. Quella parola è entrata qui – ed il Papa si tocca il capo – I POVERI I POVERI.
Ho pensato subito a Francesco d’Assisi. Poi ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva. Francesco – continua a raccontare il Pontefice – è l’uomo della pace, e così è venuto il nome nel mio cuore. Francesco d’Assisi è per me l’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato. In questo momento anche noi abbiamo con il creato una relazione non tanto buona, no?"
Alcuni hanno fatto diverse battute: "Ma tu dovresti chiamarti Adriano VI che è stato il riformatore, bisogna riformare”. Ed un altro mi ha detto “no, no il tuo nome dovrebbe essere Clemente” Ma Perché ? “Clemente XV così ti vendichi di Clemente XIV che ha soppresso la Compagnia di Gesù”.
Il Pontefice proseguendo il suo discorso ha sottolineato come “la Chiesa, pur essendo una istituzione umana, storica, con tutto quello che comporta non ha una natura politica ma essenzialmente spirituale". La Chiesa esiste per comunicare proprio questo, la Verità, la Bontà, la Bellezza in persona”.
Poi ha concluso con queste parole: "Dato che molti di voi non appartengono alla Chiesa cattolica, altri non sono credenti, impartisco di cuore questa benedizione in silenzio, a ciascuno di voi rispettando la coscienza di ciascuno ma sapendo che ognuno di voi è figlio di Dio”.
Ha salutato personalmente i funzionari della Sala stampa vaticana e alcuni giornalisti, tra cui Alessandro Forlani, non vedente, che lavora da oltre 15 anni in Rai e che si sposta sempre con la sua fida Asià, femmina di labrador, che gli fa da guida. Il Papa ha benedetto lui, la sua famiglia, “ma vorrei benedire anche il suo cane” e ha fatto una carezza ad Asià.
Fitti gli impegni di Papa Francesco in questa settimana: lunedì 18 riceve nella Casa Santa Marta, dove attualmente risiede, il presidente della repubblica Argentina Cristina Fernandez de Kirchner; martedì presiederà in Piazza San Pietro una messa solenne alla quale parteciperanno capi di stato e numerose delegazioni estere; venerdì incontrerà il corpo diplomatico accreditato; sabato si recherà a Castel Gandolfo per incontrare il Papa emerito Benedetto XVI e domenica 24, inizio della Settimana Santa, presiederà in Piazza San Pietro la Messa nella Domenica delle Palme.