Nonostante gli inviti effettuati dalle varie autorità e soprattutto, nonostante la defezione dell’ultima ora di altre sigle sindacale di settore, lo SNAG ha deciso di perseverare nella protesta, perché rimangono attuali ed ancora irrisolti i gravi problemi della categoria e cioè la prolungata assenza di regole certe richieste con forza al Governo ed alla FIEG; la mancata riforma dell’editoria, promessa da vari Governi; il silenzio della FIEG per il rinnovo dell’Accordo Nazionale sulla vendita di quotidiani e riviste. Tutto ciò è diventato intollerabile a fronte della chiusura di 10.000 edicole, la perdita di 20.000 posti di lavoro negli ultimi anni ed altri 30.000 a rischio nei prossimi mesi.