I dati e le modalità del monitoraggio condotto sugli impianti di depurazione degli scarichi di acque piovane, domestici ed industriali sono state illustrati a palazzo San Filippo dal Presidente della Provincia Piero Celani, dal Comandante Provinciale del Corpo Forestale Piero Possanzini, dal direttore del Dipartimento Arpam Fabrizio Martelli e dal dirigente del Servizio Ambiente della Provincia Giuseppe Serafini.
"Vorrei evidenziare - ha dichiarato il Presidente Celani - i vantaggi per il territorio di questa collaborazione che ha permesso di coordinare e di ottimizzare le azioni di ciascun Ente evitando inutili sovrapposizioni e dando vita ad una programmazione più incisiva ed efficace su tutto il territorio piceno per garantire i controlli previsti dalle normative vigenti nazionali e regionali nel pieno rispetto delle singole autonomie istituzionali. Tutto ciò ha portato - ha aggiunto Celani - ad un evidente giovamento per la collettività in termini di impegno per la tutela dell'ambiente e di prevenzione delle problematiche".
L'ing. Martelli dell'Arpam si è soffermato sui dati tecnici "Nel 2012 sono stati effettuati 140 controlli analitici da parte di ARPAM degli scarichi di acque reflue urbane, raggiungendo gli obiettivi richiesti dalla normativa vigente. Si è passati da poco più di 5 controlli effettuati nel 2010 ai quasi 140 prelievi del 2012, non registrando particolari criticità in termini di inquinamento".
Il Comandante Possanzini ha rilevato che "in 59 ispezioni effettuate dal Corpo Forestale dello Stato sono stati riscontrate a carico di diversi soggetti 10 superamenti dei limiti previsti dalla normativa vigente (su un totale di 140 prelevati) e 27 casi di violazioni di prescrizioni autorizzativi e/o normative" ed ha accennato al programma di controllo in corso attraverso un sistema infrarossi sui corsi d'acqua delle Marche promosso insieme alla Regione le cui risultanze verranno illustrate in seguito.
Il Dott. Serafini, dirigente del Servizio Ambiente della Provincia ha infine sottolineato come il protocollo abbia consentito "un'azione capillare di controllo utile alla prevenzione di rischi gravi di inquinamento e all'individuazione di eventuali carenze strutturali per la messa in opera degli opportuni correttivi".