Lo afferma l’assessore regionale alla Cultura, Pietro Marcolini, che interviene sulla vicenda del Teatro Stabile delle Marche. “La Regione – ricorda l’assessore - si è impegnata con la legge di assestamento di bilancio 2012, perché vi fosse uno sforzo congiunto, da parte di tutti gli attori di questa vicenda, teso a tutelare il ruolo culturale del capoluogo e la prospettiva di una rilancio dello Stabile come punto di guida e coagulo di una rinnovata filiera produttiva teatrale regionale. Giunti a questo punto, non ci resta che procedere con il commissariamento e sarà il commissario incaricato a relazionarsi con i diversi soci, sulla base del peso specifico che ciascuno esprime nella compagine sociale, nella quale la Regione è presente con il 5,03% delle quote, la Provincia ugualmente con il 5,03% e il Comune con il 64,78%. L’obiettivo non potrà che essere quello di risanare, consolidare e rilanciare il Teatro Stabile delle Marche, cercando di sventare l’ipotesi peggiore della liquidazione e chiusura, che priverebbe la città e il territorio regionale di un servizio culturale pubblico importante, verso il quale non smetteremo di richiamare all’esercizio della responsabilità l’istituzione locale”.