Val Vibrata nelle Marche, convegno ad Ascoli

Val Vibrata nelle Marche, convegno ad Ascoli

Mario D’Emidio, coordinatore del MAP, ha svolto la relazione introduttiva, evidenziando che il movimento che presiede non è un partito politico, ma un movimento civico formato da amministratori pubblici piceni che opera a stretto contatto con i cittadini, per risolvere i loro problemi reali. Per questo motivo il MAP non poteva rimanere insensibile all’iniziativa dei vibratiani e dei vallecastellanesi, che in poco tempo e con un enorme successo hanno raccolto oltre 4.000 firme per sollecitare i propri sindaci a indire il referendum consultivo per l’aggregazione di quelle comunità alla Provincia di Ascoli Piceno. Ha motivato la necessità del convegno con l’obbligo di dare una risposta chiara e netta alla domanda che si è alzata dai nostri confinanti, che tanto si stanno adoperando per questo passaggio: “Noi vogliamo unirci ad Ascoli e siamo pronti a farlo, ma Ascoli ci vuole accogliere ?”. D’Emidio ha assicurato la massima collaborazione del MAP affinché la volontà popolare e le esigenze prioritarie dei cittadini siano vincenti sulle eventuali resistenze politico-amministrative che si dovessero manifestare.

Sandro Maretti, portavoce dell’Associazione “Vibrata Picena” di Nereto, ha illustrato le motivazioni storiche, etniche, linguistiche e culturali dell’iniziativa intrapresa oltre due anni or sono, evidenziando anche gli aspetti orografici di un territorio di oltre 400 kmq. con circa 81.000 abitanti, che dalla Val Vibrata si estende sino alla propaggine montana di Valle Castellana. Ha riferito l’eaito dei ripetuti incontri che l’Associazione ha avuto con i sindaci e con l’Unione dei Comuni della Val Vibrata, evidenziando lo straordinario consenso riscosso nella campagna di sensibilizzazione e raccolta di firme organizzate nelle piazze di sette dei Comuni interessati. Ha preannunciato che la raccolta di firme proseguirà molto presto anche nelle altre sei cittadine.

Giulio Giovannini, presidente del comitato promotore di Valle Castellana e Altobrando Pupi, consigliere comunale, delegato dal Sindaco Vincenzo Esposito, hanno ribadito l’improcrastinabile necessità di promuovere il referendum consultivo, in quanto l’imminente accorpamento dei servizi nei piccoli comuni sarebbe una vera iattura per i cittadini di Valle Castellana che, restando in Abruzzo, sarebbero costretti a un assurdo connubio con cittadine che distano oltre quaranta chilometri, raggiungibili percorrendo tratturi preunitari. In tali condizioni ai loro concittadini non rimarrebbe altra scelta che quella di un esodo di massa per poter sopravvivere. Hanno chiesto al Sindaco di Ascoli Piceno di poter accorpare almeno tre dei servizi, imposti dalla recente legge, con il Comune di Ascoli, con cui il Comune di Valle Castellana già condivide l’appartenenza alla stessa Diocesi e allo stesso Tribunale.

Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno, ha espresso la piena disponibilità ad esaminare la richiesta, studiando le complesse questioni legislative e burocratiche connesse, e ha sottolineato come non si possa ignorare che da secoli i vallecastellanesi utilizzano i servizi e le strutture del Piceno (servizi scolastici, sanitari, giudiziari e di trasporto) e intrattengono rapporti di lavoro, scambi sociali e commerciali prevalenti con il territorio e le popolazioni picene.

Armando Falcioni, presidente del consiglio provinciale di Ascoli Piceno, e Giuseppe Mariani, assessore provinciale di Ascoli Piceno, cofondatori del MAP, hanno affermato che per motivi comprensibili non possono essere fautori di operazioni di secessione, ma hanno anche evidenziato che la grande risposta popolare all’iniziativa referendaria dimostra il fondamento profondo delle comuni esigenze di un vasto territorio in cui si condividono servizi, strutture ospedaliere e un’importante area industriale, che però il confine regionale divise, imponendo leggi e programmazioni diverse, con conseguenti disagi, difficoltà di programmazione e reciproca concorrenza sleale. Casi emblematici sono quelli di Ascoli Piceno e Civitella del Tronto, gioielli artistici, architettonici e urbanistici, che non riescono a coordinare un pacchetto turistico comune, e del comprensorio dei Monti Gemelli, che malgrado l’attività svolta in passato da un apposito consorzio, non riesce a decollare come meta turistica perché diviso tra due regioni e due province.

Achille Buonfigli, consigliere provinciale di Ascoli Piceno eletto nelle liste del MAP, ha ribadito che l’aggregazione delle due valli confinanti al Piceno sarebbe un’opportunità epocale per tutti i cittadini interessati, per dar vita al primo nucleo di ricostruzione di un “Grande Piceno”, entità culturale, sociale ed economica omogenea, che non può più essere lasciata divisa, pena la compromissione delle sue future possibilità di sviluppo. Per raggiungere tale obiettivo ha consigliato di percorrere senza tentennamenti la via maestra indicata dall’art. 132 della Costituzione, per cui occorre dare il massimo impulso all’attività dei comitati civici e accentuare la mobilitazione delle popolazioni interessate, per porre le istituzioni pubbliche di fronte alla forza inarrestabile di una compatta volontà popolare.

Roberto Oreficini (Lista civica per Monti), Mario Angelini (Fare per fermare il declino) e Giulio Natali (Fratelli d’Italia), candidati marchigiani alle prossime elezioni, hanno assicurato il sostegno personale e dei loro partiti in sede parlamentare affinché la legittima aspirazione di autodeterminazione dei cittadini vibratiani e vallecastellanesi possa concretizzarsi.

Ha chiuso gli interventi Marco Regnicoli, consigliere comunale di Ascoli Piceno, che ha invitato i promotori di insistere con la richiesta di referendum.

Presenti all’incontro anche Pasquale Allevi, assessore provinciale di Ascoli Piceno e cofondatore del MAP, e Emanuele Angelini, consigliere provinciale dello stesso movimento.