Monitoraggio della Regione, 155 lupi nelle Marche

Monitoraggio della Regione, 155 lupi nelle Marche

Sono intervenuti all’iniziativa il consigliere regionale Luca Acacia Scarpetti, il vice comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato, Fabrizio Mari, il direttore Parco Gola della Rossa e di Frasassi, Massimiliano Scotti, in rappresentanza dei Parchi regionali. Durante l’incontro ci sono stati gli interventi di Paolo Giacchini di Hystrix, di Ettore Randi dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), di Franco Perco, del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, di Stefano Gavaudan, dell’Istituto zooprofilattico Umbria – Marche, di Ugo Testa dell’Assam. A seguire una tavola rotonda a cui hanno partecipato Massimiliano Scotti, Ivo Amico di Federcaccia, Antonio Nicoletti di Legambiente, Simone Cecchini del Corpo Forestale dello Stato, Domenico Gallo di Confragricoltura, Anette Martens di Life – extra, Jacopo Angelini del Wwf Marche. HA coordinato i lavori Claudio Zabaglia, responsabile per la Regione Marche della Biodiversità, rete ecologica e tutela degli animali.

Un analogo censimento è stato svolto, in precedenza, dalle regioni confinanti Umbria ed Emilia-Romagna. Nelle Marche la realizzazione del progetto è stata possibile grazie alla collaborazione offerta da numerosi enti, associazioni e operatori volontari. In particolare, il territorio è stato diviso in tre macroaree (nord, centro, sud), con i Parchi capofila: Parco Regionale del Sasso Simone e Simoncello (Riserva Statale del Furlo, Provincia di Pesaro e Urbino); Parco Regionale Gola della Rossa e Frasassi (Comunità Montana dell’Esino-Frasassi, Provincia di Ancona); Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Parco Nazionale Gran Sasso-Monti della Laga, Provincia di Macerata. Hanno inoltre fornito il proprio apporto il Corpo Forestale dello Stato, l’Istituto Zooprofilattico Umbria-Marche e l’Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale (Ispra) che, in particolare, ha svolto indagini genetiche. Una seconda fase del programma è in fase di avvio per il triennio 2013-2015 con la finalità di proseguire nelle indagini e fornire indicazioni gestionali correlate alla distribuzione del lupo nel nostro territorio. A questo riguardo, alla rete di soggetti sopra indicati si sono aggiunti il Parco del Conero, le Provincie di Ascoli Piceno e di Fermo con proprie risorse finanziarie e umane. Durante l’incontro è emerso che l’abbandono della montagna da parte dell’uomo e l’abbondanza di cibo sono stati i fattori determinanti che hanno portato il lupo da specie particolarmente protetta per il rischio estinzione, alla diffusione registrata attualmente. Nelle Marche secondo una stima che prende in considerazione un periodo di 16-18 mesi, gli individui presenti sarebbero 137 – 155. E’ emersa quindi l’esigenza di bilanciare la protezione del lupo con quella di altre specie di selvaggina e con le attività umane, a cominciare dall’allevamento. Di qui i progetti dell’Assam per la prevenzione, come i dissuasori, le recinzioni, la guardia attraverso i cani e il ristoro dei capi abbattuti. Sfatati anche timori antichi legati al lupo, a memoria d’uomo infatti non si registrano attacchi alle comunità umane, mentre nel marzo dello scorso anno fece scalpore il ritrovamento di un giovane maschio di lupo trovato morto in A14 in zona Montemarciano.(f.b.)

La presenza del lupo nelle Marche al centro di un monitoraggio effettuato nel periodo 2010-2012 e di un incontro tenuto questa mattina in Regione. I dati sono stati raccolti nell’ambito di un programma attuato dall’assessorato all’Ambiente della Regione Marche, sulla base del Piano nazionale del ministero dell’Ambiente-Ispra.

Sono intervenuti all’iniziativa il consigliere regionale Luca Acacia Scarpetti, il vice comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato, Fabrizio Mari, il direttore Parco Gola della Rossa e di Frasassi, Massimiliano Scotti, in rappresentanza dei Parchi regionali. Durante l’incontro ci sono stati gli interventi di Paolo Giacchini di Hystrix, di Ettore Randi dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), di Franco Perco, del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, di Stefano Gavaudan, dell’Istituto zooprofilattico Umbria – Marche, di Ugo Testa dell’Assam. A seguire una tavola rotonda a cui hanno partecipato Massimiliano Scotti, Ivo Amico di Federcaccia, Antonio Nicoletti di Legambiente, Simone Cecchini del Corpo Forestale dello Stato, Domenico Gallo di Confragricoltura, Anette Martens di Life – extra, Jacopo Angelini del Wwf Marche. HA coordinato i lavori Claudio Zabaglia, responsabile per la Regione Marche della Biodiversità, rete ecologica e tutela degli animali.

Un analogo censimento è stato svolto, in precedenza, dalle regioni confinanti Umbria ed Emilia-Romagna. Nelle Marche la realizzazione del progetto è stata possibile grazie alla collaborazione offerta da numerosi enti, associazioni e operatori volontari. In particolare, il territorio è stato diviso in tre macroaree (nord, centro, sud), con i Parchi capofila: Parco Regionale del Sasso Simone e Simoncello (Riserva Statale del Furlo, Provincia di Pesaro e Urbino); Parco Regionale Gola della Rossa e Frasassi (Comunità Montana dell’Esino-Frasassi, Provincia di Ancona); Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Parco Nazionale Gran Sasso-Monti della Laga, Provincia di Macerata. Hanno inoltre fornito il proprio apporto il Corpo Forestale dello Stato, l’Istituto Zooprofilattico Umbria-Marche e l’Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale (Ispra) che, in particolare, ha svolto indagini genetiche. Una seconda fase del programma è in fase di avvio per il triennio 2013-2015 con la finalità di proseguire nelle indagini e fornire indicazioni gestionali correlate alla distribuzione del lupo nel nostro territorio. A questo riguardo, alla rete di soggetti sopra indicati si sono aggiunti il Parco del Conero, le Provincie di Ascoli Piceno e di Fermo con proprie risorse finanziarie e umane. Durante l’incontro è emerso che l’abbandono della montagna da parte dell’uomo e l’abbondanza di cibo sono stati i fattori determinanti che hanno portato il lupo da specie particolarmente protetta per il rischio estinzione, alla diffusione registrata attualmente. Nelle Marche secondo una stima che prende in considerazione un periodo di 16-18 mesi, gli individui presenti sarebbero 137 – 155. E’ emersa quindi l’esigenza di bilanciare la protezione del lupo con quella di altre specie di selvaggina e con le attività umane, a cominciare dall’allevamento. Di qui i progetti dell’Assam per la prevenzione, come i dissuasori, le recinzioni, la guardia attraverso i cani e il ristoro dei capi abbattuti. Sfatati anche timori antichi legati al lupo, a memoria d’uomo infatti non si registrano attacchi alle comunità umane, mentre nel marzo dello scorso anno fece scalpore il ritrovamento di un giovane maschio di lupo trovato morto in A14 in zona Montemarciano.

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