Intanto, l’ingegnere Alberto Paccapelo entra nel dettaglio tecnico con i consiglieri provinciali. Confermando che i pilastri del project financing rimangono «defiscalizzazione; canone di disponibilità dello Stato (si parla di 80-90 milioni all’anno per 45 anni, ndr) e pedaggio». Si ribadisce: «I costi complessivi scendono da 4 a 3 miliardi soprattutto per l’utilizzo dell’autostrada del Sole da Arezzo a Bettolle». Il dirigente sul tracciato: «Il progetto dell’Ati prevede, per il nostro territorio, 2 varianti rispetto all’ipotesi da noi precedentemente redatta. Una tra Urbania e Fermignano, l’altra a Mercatello sul Metauro». Da Urbania a Fermignano la variante riguarda è il passaggio sulla “piana di Asdrubale” invece che sui fianchi della collina. In sostanza, uno spostamento a sud in direzione Acqualagna. Mentre a Mercatello sul Metauro si accorcia la galleria, che si avvicina al centro abitato e passa da 2 chilometri e 400 metri a 900 metri. «Per il resto – nota Paccapelo - rimane il tracciato già approvato da tempo». E ancora: «Nessun svincolo sarà chiuso. Per il pedaggio, l’ipotesi è il sistema free flow, senza caselli, a flusso libero». Nella proposta depositata al ministero, non è esclusa la possibilità di facilitazioni per residenti e categorie affini.
Per Matteo Ricci, «fino a 2 anni fa la E-78 era un dossier morto. Ora è stata inserita tra le opere prioritarie in ambito europeo e nazionale, anche grazie alla mobilitazione unitaria e al ruolo della Provincia». Aggiunge il presidente: «La Regione sostiene con determinazione questa iniziativa. E’ un’infrastruttura che può fare la differenza in termini di flussi di traffico, sviluppo economico, industriale, turistico. Fortemente attesa e voluta da tutti». Non ha senso dunque, secondo Ricci, dividersi ora: «Sono sorpreso dalle polemiche degli ultimi mesi. Nessuna uscita sarà chiusa. Anzi, se ne apriranno altre. Su questo si è fatto un dibattito sul nulla. Ci sarà un confronto con i territori e con i cittadini sul resto. Ma non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo: dopo 30 anni la E-78 può ripartire ed essere finalmente ultimata». Sull’utilizzo a pagamento: «Lo sappiamo tutti: dire no al pedaggio equivale a dire no alla Strada dei Due mari». Ma il presidente integra: «E’ certo: non si mette a pedaggio il tratto esistente finché non verrà completata la Fano-Grosseto. Lavoriamo, poi, sull’esenzione per i residenti, sui lavoratori e altri casi analoghi. Una riflessione potrebbe essere aperta anche sull’alleggerimento fiscale relativo agli autoveicoli per i soggetti interessati, per le tasse di competenza della Provincia. Ma tutto questo quando sarà il momento, perché adesso serve prima rimettere in moto il meccanismo. E siamo nella fase saliente. In 2 anni abbiamo fatto passi da gigante: lavoriamo per il massimo beneficio e il minimo disagio».
Sul tema E-78, non passano i 4 ordini del giorno presentati dal Pdl con Perlini-Foschi (voto a favore di Lega, Pdl e Udc; contraria tutta la maggioranza); Baldelli (12 voti contrari e 12 voti a favore con Lega, Udc, Pdl e Rc); Tomassoli (ancora pareggio con 12 voti contrari e 12 voti a favore da Lega, Udc, Pdl e Rc).
Così Antonio Baldelli: «I cittadini non vogliono pagare altre gabelle. Noi siamo per l’opera: sostenere che chi non vuole il pedaggio non vuole la E-78 è fare demagogia. Ancora non c’è il piano economico: diciamo no al pedaggio e su questo si sono già espressi decine di consigli comunali». Tomassoli: «La Fano-Grosseto i cittadini se la sono già pagata. Ci è dovuta. Il pedaggio è iniquo». Foschi: «Il vero collegamento tra est e ovest? Sarà realizzato altrove nella regione. Ma siamo stanchi di continuare ad essere considerati da Ancona cittadini di serie inferiori». E anche Renzo Savelli (Rc) presenta un suo ordine del giorno, bocciato (proprio il suo l’unico voto a favore; astenuti Mei, Rognini, Perlini, Baldelli, Falcioni, Tomassoli; voto contrario per il resto dell’assemblea ….), chiedendo che «il tratto Canavaccio-Guinza resti superstrada e venga finanziato dallo Stato e non dai privati». «La proposta dell’Ati? E’ “lucrosa” – osserva il consigliere di Rifondazione -. Lo Stato non può abdicare: deve tornare a fare lo Stato». Se Giorgio Cancellieri (Lega), concorda sulla «priorità da conferire al completamento dell’opera» ma è, allo stesso tempo, «preoccupato per le varianti» che interesseranno il Comune di Fermignano, Domenico Papi “sposa” Ricci: «Vogliamo ultimare la E-78 o no? Anch’io vorrei che lo Stato si facesse promotore, ma non c’è altra via che quella del project financing. Ci sono gli spazi per il confronto e per realizzare l’opera nell’interesse generale di tutti. Gli ordini del giorno presentati sono superati e dovrebbero essere ritirati. Esonerare dal pagamento i residenti, come abbiamo sostenuto, è la sintesi più alta».
Conclude Matteo Ricci: «Capisco le perplessità, ma non possiamo rinunciare all’opera. Significa abbandonare per sempre il collegamento est-ovest. Dopo tutte le battaglie, non ha senso avere ripensamenti proprio adesso». E poi, rivolto al Pdl: «Non si può avere un atteggiamento diverso a seconda dei governi. Quando Matteoli era ministro, eravate proprio voi a sostenere che il pedaggio fosse l’unica strada possibile. E noi, su questo, non abbiamo mai discusso. Lavoreremo per l’esenzione ai residenti e ai lavoratori che percorrono quotidianamente la tratta. Ma partiamo».