Alleanza Cooperative, sì ad un tavolo permanente per lo sviluppo

Alleanza Cooperative, sì ad un tavolo permanente per lo sviluppo

Per affrontare strategicamente la crescita nella sfida della globalizzazione

E’ quello che ha proposto oggi l’Alleanza delle Cooperative Italiane, formata a gennaio 2011 da Agci, Confcooperative, Legacoop, in una prima iniziativa di carattere regionale che si è svolta al Ridotto delle Muse di Ancona, voluta dalle tre Centrali cooperative marchigiane per celebrare la chiusura del “2012 - Anno internazionale della Cooperazione”. “Un tavolo di crisi – ha spiegato Mauro Angelini, presidente di Legacoop Marche - per affrontare strategicamente lo sviluppo, assecondare processi virtuosi, stimolare sinergie interassociative, definire azioni di promozione e marketing territoriale nella sfida della globalizzazione”. Massimo Stronati, presidente di Confcooperative Marche, ha sottolineato che, “dopo aver ben arginato l’impatto della crisi, attraverso l’attivazione degli ammortizzatori sociali in deroga, oggi la nostra grande sfida è rappresentata dalla capacità di avviare una reale, concreta e definita azione di rilancio e di sviluppo”. Per questo, ha aggiunto Stronati, è necessario “calenderizzare incontri con Regione, Università e sistema bancario. La nostra intenzione è quella di formalizzare il contributo della cooperazione marchigiana alla crescita socio-economica della regione”. Stefano Burattini, presidente di Agci Marche, ha aggiunto che “il tavolo permanente per lo sviluppo, la crescita e il lavoro dovrebbe avere un fine progettuale e di proposte, intersettoriali, interterritoriali, interassociative, dovrebbe aprire una serie di percorsi sulla formazione, sulle start-up e sui contratti di rete oltre a realizzare un focus sulla cooperazione sociale e quella sanitaria. Costituirà lo snodo di tutti gli interventi utili alla cooperazione nostrana per contribuire allo sviluppo del territorio”. “Un percorso lungo ma doveroso - hanno sottolineato i tre presidenti delle Centrali cooperative marchigiane - che potrebbe permettere alle cooperative di entrare da registe nella vita economica delle Marche”. Un primo passo anche per il protagonismo dell’Alleanza delle Cooperative Italiane nelle Marche, che rappresenta 850 cooperative, con 324.236 soci, 22.782 addetti, un fatturato complessivo di 2.993 milioni di euro, la cui costituzione sarà formalizzata nei prossimi mesi, è stato il confronto con i rappresentanti del sistema economico e sociale regionale. L’assessore regionale alla Cooperazione, Luca Marconi, ha sottolineato che “nei tagli lineari che abbiamo dovuto apportare al bilancio regionale, abbiamo cercato di recuperare economie a sostegno del mondo della cooperazione”, con un impegno, da parte della Regione, che “crediamo sia fondamentale continuare a perseguire visto il ruolo che queste imprese hanno nel nostro sistema”. Il rettore dell’Università Politecnica delle Marche di Ancona, Massimo Pacetti, ha sottolineato che “fra il mondo accademico e quello cooperativo ci sono molti elementi in comune su cui poter lavorare. In particolare, del nostro slogan ‘Talenti, tecnologia, territorio’ due elementi incisivi, anche per le cooperative, sono la valorizzazione del capitale umano e delle competenze e il fondamentale rapporto con il territorio e per la promozione del suo sviluppo”. Il presidente della Commissione regionale Abi-Associazione bancaria italiana delle Marche, Luciano Goffi, ha sostenuto che “le logiche della cooperazione sono fondamentali per la creazione di nuove imprese” e per “la possibilità di formare nuove aziende da quelle in crisi”, due azioni che possono vedere anche il protagonismo del sistema bancario. Il presidente della Camera di Commercio di Ancona, Rodolfo Giampieri, intervenuto a nome di Unioncamere Marche, ha rimarcato che “è fondamentale essere consapevoli del ruolo che il mondo ci chiama oggi a svolgere come imprese” e ha aggiunto che, fra i cambiamenti richiesti dal momento attuale, che possono essere anche opportunità, ci sono “quelli legati all’invecchiamento della popolazione” e quelli legati “alla connettività che annulla la distanza fisica cui eravamo abituati”.