Servizi sociali, testo unico della persona e della famiglia

Servizi sociali, testo unico della persona e della famiglia

“Arriva così a conclusione – dichiara l’assessore regionale Luca Marconi – dopo più di un anno di intenso lavoro compiuto con i tecnici dell’assessorato e di ampia consultazione con l’ANCI, i sindacati, il Terzo settore, e le consulte regionali di categoria, il percorso che ha portato alla stesura di questo Testo Unico. Si completa dunque il processo di applicazione della legge regionale 328 del 2000 che ha introdotto il Piano sociale regionale, offrendo un quadro organico di riferimento per tutti i settori dei servizi sociali, dando ad essi principi generali, regole  e procedure unitarie”.

Sul piano istituzionale la proposta introduce infatti norme in materia di organizzazione degli ATS (Ambiti Territoriali Sociali), i quali costituiscono il luogo privilegiato non solo per la programmazione sociale ma anche per la gestione associata dei servizi alla persona.

“Finalmente – continua Marconi – viene consacrato il principio di 23 grandi ‘città sociali’ corrispondenti ai territori degli ATS che d’ora in poi saranno interlocutori della Regione per la gestione di servizi condivisi Comuni/Regione. In questo modo vedremo realizzata l’ottimizzazione dell’impiego delle risorse pubbliche evitando duplicazioni e interventi poco appropriati”.

La proposta di legge chiarisce inoltre il ruolo e la funzione tecnica del direttore di ATS che va ad esercitare le funzioni precedentemente assegnate al coordinatore di ATS, nonché il ruolo e la funzione politica dei Comitati dei Sindaci in ordine alla programmazione sociale e alla programmazione integrata con il Distretto sanitario.

“Con il Testo Unico – sostiene Marconi – potrà trovare applicazione istituzionale l’integrazione socio-sanitaria nella quale i territori, i servizi alla persona e la domiciliarità saranno punti di riferimento insostituibili a beneficio dei cittadini, superando la vecchia idea che concepiva la sanità come servizio esclusivamente ospedaliero”.

La logica politica che sorregge la proposta di legge punta a valorizzare lo sviluppo qualitativo e quantitativo della domiciliarità, garantendo alla stessa un adeguato supporto finanziario, tecnico, professionale e territoriale. A tal fine, un ruolo di centrale importanza è riconosciuto alla famiglia, in particolare a quelle con figli, a quelle che prestano assistenza in casa agli anziani non autosufficienti e a quelle che accudiscono figli con disabilità.

Altri elementi di novità riguardano i criteri di compartecipazione dei cittadini al costo dei servizi sulla base di livelli differenziati per reddito e patrimonio, prevedendo la possibilità da parte della Regione di fissare una soglia minima al di sotto della quale l’esenzione dalla compartecipazione sia totale; l’introduzione di titoli validi per l’acquisizione di servizi in strutture accreditate sulla base di criteri regionali di accesso; l’obbligo del rispetto del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa per l’affidamento dei servizi da parte degli enti pubblici; l’impegno ad assicurare un’effettiva partecipazione dei cittadini e degli utenti alla programmazione sociale regionale e locale; l’istituzione del sistema informativo per le politiche sociali (SIRPS) e dell’Osservatorio regionale per le politiche sociali.

Particolare attenzione è rivolta alle politiche a favore degli anziani, a quelle in materia di dipendenze patologiche  e a quelle per il contrasto della povertà e del disagio sociale.

La proposta di legge passa ora al giudizio dell’Assemblea legislativa e già nel corso di questa settimana l’assessore Marconi incontrerà il presidente della V Commissione consiliare competente in materia per approfondire i contenuti del testo che presto comincerà il suo iter per giungere all’approvazione nei primi mesi del nuovo anno.