Lavoro di squadra, modello Marche da imitare

Lavoro di squadra, modello Marche da imitare

Così il capo dipartimento della Protezione civile Franco Gabrielli

Un incontro, al Centro Giovanni Paolo II, dettato dall’esigenza di comprendere le modifiche normative che dal 2011 hanno interessato e stanno interessando, direttamente e indirettamen-te, il sistema di protezione civile nazionale e locale, colpito dalla ristrettezza di risorse. Roberto Oreficini, capo dipartimento della Regione Marche, aprendo i lavori ha specificato: “In uno sce-nario sempre più complesso,  con risorse e strumenti normativi limitati, è difficile essere ope-rativi e dare risposte ai cittadini, la gravità della situazione si fronteggia solo con la condivisione e l’unità di intenti”. Sinergia che si è rivelata vincente, ha ribattuto Gabrielli nel corso del suo intervento: “Dopo la pianificazione, vero strumento per la salvaguardia della vita umana, è fondamentale il lavoro sinergico in cui ogni parte del sistema diviene fondamentale: le Marche possono rivendicare questa consuetudine, il lavoro di squadra appartiene a questa terra, e-sempio da imitare in momenti di penuria di risorse e strumenti normativi da rivisitare”.

Riservato agli amministratori e agli operatori del settore, il seminario è stato la dimostrazione di quanto il sistema Marche sia fondato sulla coesione e sull’investimento in personale: in sala era presente tutto il sistema di Protezione civile, dai rappresentanti delle istituzioni alle forze dell’ordine, Vigili del fuoco, Corpo forestale, volontariato, responsabili dei servizi essenziali fino ai responsabili delle ditte impiegate nel corso delle emergenze e tanti giovani dell’Università Politecnica di Ancona che frequentano il corso di laurea “Tutela ambientale e Protezione civile”.
“Nella nostra Regione – ha evidenziato l’assessore alla Protezione Civile, Paolo Eusebi - si opera attivamente per assicurare la possibilità di proseguire ad utilizzare il cosiddetto ‘modello marchigiano’ che è ritenuto generalmente quello che in Italia consente la miglior gestione delle situazioni di allarme e di emergenza; è bello poter affermare che tutti gli enti e le istituzioni hanno dichiarato il loro completo accordo e la propria disponibilità per garantire tale possibilità, nonostante le difficoltà che ciascuno di essi deve affrontare.

Una sola cosa non è stata modificata – ha aggiunto Eusebi: - la pesante responsabilità che grava sui Comuni che continuano ad essere gli enti chiamati a dare le prime risposte operative in situazioni di crisi, a fornire assistenza adeguata ai cittadini e alle attività produttive e a sal-vaguardare al meglio i beni culturali di cui è ricco ogni angolo della nostra regione, il tutto con risorse economiche ed umane sempre più ridotte e senza la ragionevole certezza non solo di poter conseguire il reintegro delle somme spese nella fase emergenziale, ma nemmeno di ot-tenere che le stesse non siano computate ai fini del patto di stabilità”.    

Al seminario sono intervenuti Fabio Gaetano Galeffi (Corte dei Conti di Ancona) sulle questioni relative al controllo sui provvedimenti. Claudio Piermattei, funzionario della Regione Marche, ha  illustrato “Il riordino territoriale delle Province e la revisione delle funzioni degli enti locali” e Paolo De Biagi (Prefettura di Pesaro e Urbino) che ha relazionato sull’operatività in ambito provinciale; per l’Anci Marche è intervenuto il Sindaco di Falconara, Goffredo Brandoni.

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