L’occasione fa l’urgenza. Sul tavolo c’è il progetto che sarà presentato nei prossimi giorni al ministero delle Infrastrutture dal colosso austriaco delle costruzioni Strabag, capofila dell’Ati con Cmc e Astaldi, per il «completamento della Fano-Grosseto in partenariato pubblico-privato». Il presidente si presenta affiancato dall’assessore Massimo Galuzzi e dall’ingegnere Alberto Paccapelo. Davanti ai consiglieri passa in rassegna ogni sezione della pianta, arrivata in via informale in Provincia. E riassume con un flash: «E’ un passo avanti notevole».
I dettagli. «La notizia? Per la prima volta – osserva Ricci - c’è una proposta fatta da privati che hanno la volontà di realizzare l’opera. E c’è un’ipotesi di finanziamento sulla quale le Regioni stanno lavorando con il governo». Poi conferma: «Il tracciato, come avevamo detto, tiene aperte tutte le uscite esistenti». Per cui: «Tanto più ora, ogni allarmismo si rivela irresponsabile». Non solo: «Si riduce il costo dell’opera». E sul pedaggio: «Dobbiamo capire che oggi le grandi infrastrutture si fanno solo prevedendo questo meccanismo, trasformando le strade in autostrade. Quando sarà il momento, ci attiveremo con determinazione per ridurre al massimo l’impatto sui residenti e su chi percorre quotidianamente la tratta. L’ipotesi è l’adozione di un “sistema a portale elettronico”, sul modello austriaco e svizzero, con sconti sulle tasse degli autoveicoli e abbonamenti speciali».
‘Avanti uniti’. Ricci sprona tutti: «Adesso alziamo il livello della discussione, evitiamo polemiche che non portano da nessuna parte e ragionamenti di basso profilo. Si tratta di fare partire un’opera strategica. La concentrazione degli amministratori della provincia e dalla valle del Metauro? Dovrebbe confluire pienamente sulle grandi opportunità aperte da una nuova “autostrada” al territorio, in termini economici e di sviluppo globali». Esorta ancora la commissione, rivolgendosi a Magnanelli, Papi, Capanna, Perlini, Giannotti e Vergari: «Con la mobilitazione della Guinza abbiamo riaperto un dossier sepolto nei cassetti romani. La Regione e il presidente Spacca sono in prima linea e con determinazione sostengono questa iniziativa. Ora serve solo lavorare compatti». Mentre il presidente spinge all’unità, trapelano altre notizie. Da Arezzo fino a Betolle il tracciato sfrutterà la A1, l’autostrada del Sole. Il risultato è il sensibile calo del costo complessivo dell’opera, che scende da 4 a 3 miliardi.
L’agenda. Ora i prossimi step. Il primo, da Roma, sarà la definizione delle modalità operative per l’applicazione del bonus fiscale, in prospettiva project financing. In più il ministero, preso atto della proposta dell’Ati, dovrà farla propria mettendola a gara. Il terzo pilastro è la precisazione del canone di disponibilità dello Stato, mentre in parallelo si dovrà chiudere il cerchio sulla formalizzazione della società mista pubblico-privata con ministero e Anas. Su cui c’è già la volontà esplicitata dalle Regioni.