Necessaria per saldare le imprese che hanno già fatto lavori per Comuni e Province ma che non possono essere saldate a causa del patto di stabilità. A fronte dell’emergenza costituita dalla calamità neve, che alla vigilia della stagione invernale rappresenta una priorità critica, alla iniziale disponibilità complessiva di 62 milioni di euro, abbiamo deciso con l’assessore Marcolini, che nel rispetto degli stessi criteri di riparto del fondo la Regione riduce per altri 20 milioni la propria capacità di spesa trasferendola a Comuni e Province per un ammontare complessivo di 82 milioni di euro.
Si tratta di uno sforzo straordinario che ci auguriamo sarà apprezzato dalla comunità regionale, ed in particolare dalle imprese che beneficeranno di questo intervento”.
Lo annuncia il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca. La Regione trasferisce parte della sua capacità di spesa agli enti locali marchigiani, per consentire loro di pagare le imprese per lavori già consegnati e che non potrebbero essere pagati a causa dei vincoli del patto di stabilità. Così il presidente Gian Mario Spacca, durante la conferenza stampa sul Patto di stabilità regionale 2012.
“Durante il confronto con le autonomie locali – ha riferito Spacca – è emersa soprattutto l’esigenza di far fronte ai pagamenti che i comuni devono effettuare nei confronti delle imprese che hanno operato nell’ambito delle calamità naturali abbattutesi ultimamente sulla nostra regione. Si è reso necessario un forte intervento regionale, a seguito del disimpegno da parte dello Stato. Le nevicate si sono già ripresentate nelle aree interne e dobbiamo quindi essere pronti ad intervenire, con un rafforzato rapporto con le imprese che operano in emergenza”.
I danni causati dalle eccezionali nevicate dello scorso inverno sono stati di 944 milioni di euro, 44 dei quali per la cosiddetta “somma urgenza”, a fronte di questo, “le risorse messe a disposizione dallo Stato – ha ricordato Marcolini – sono state bassissime, insufficienti persino ad acquistare le pale degli spalatori. Parimenti avari sono stati gli esiti del patto di stabilità tra comuni e Stato”.
L’incontro con la stampa è stato occasione anche per fare il punto su alcuni temi d’attualità nazionale e regionale.
“Siamo contro il neo centralismo – ha detto Spacca – e contro il superamento della stagione del regionalismo o del federalismo. D’accordo con la clausola di preminenza, a fronte di un interesse nazionale, ma no a un’organizzazione gerarchica della Repubblica. Dobbiamo ricordare che la sussidiarietà, la complementarità, sono state scelte europee fatte a Maastricht, dove non è stata scelta solo la via dell’euro, ma anche quella dei territori”.
Poi le recenti elezioni in Sicilia, dove secondo Spacca “è andato in scena il secondo capitolo del modello Marche e dove è emerso che il populismo e l’antipolitica si combattono mettendo insieme le forze dei progressisti e dei moderati”.
Infine la Sanità, che “vedrà approvata una riforma – ha detto il Presidente – resa necessaria dalla spending review.
Un’occasione per qualificare il sistema sanitario regionale, migliorare performance e servizi ai cittadini attraverso il principio di appropriatezza. Il sistema sanitario regionale non può essere uno stimolo all’economia locale, ma uno strumento per garantire il diritto alla salute”.