Pesaro – Il consiglio approva il piano provinciale di programmazione della rete scolastica 2013-2014. Compatta la maggioranza. Si astengono Lega, Pdl e Udc. La premessa dell’assessore Alessia Morani: «Siamo stati gli unici a non tagliare le autonomie, in controtendenza rispetto alle altre Province della regione. Abbiamo sostenuto l’illegittimità della norma inserita dal governo Berlusconi sull’accorpamento a mille alunni degli istituti comprensivi. Anche la Corte costituzionale si è espressa su questa linea e il nostro indirizzo si è rivelato lungimirante. La direzione seguita? Tutela delle autonomie del territorio, salvaguardia delle dirigenze scolastiche e delle docenze». Sul piano provinciale attuale: «Quest’anno il dimensionamento scolastico è ‘soft’, non ci sono grandi stravolgimenti: la Regione ha accolto un documento unitario siglato da Upi Marche, Anci e Lega autonomie locali per sospendere il dimensionamento, considerata l’eliminazione dello scorso anno delle 21 autonomie nella regione e anche i mutamenti degli scenari all’orizzonte». Continua Morani: «Ci auguriamo per il futuro un governo politico, con un indirizzo sulla scuola totalmente differente rispetto ai ministri Gelmini e Profumo. Anche perché la scuola continua ad essere vittima di tagli pesanti. In più, avremo anche l’evoluzione delle Province». Nel dettaglio: «Serve una pausa di riflessione per la programmazione. Gli uffici, sulla base dei dati dell’anagrafe scolastica, stanno già cercando di rivedere l’assetto delle autonomie per evitare di ritornare ogni anno in consiglio e mettere mano all’esistente. Stiamo immaginando le autonomie scolastiche su macroaree: Pesaro e Fano da un lato, Urbino e l’entroterra dall’altro. L’obiettivo? Scongiurare sovrapposizioni di indirizzi; specializzare le scuole per la qualità e il futuro dei giovani». Dalla minoranza, il capogruppo Pdl Antonio Baldelli osserva che «l’anno scorso, con il governo Berlusconi, sembrava la fine del mondo. I toni sulla scuola erano apocalittici. Quest’anno sembra tutto a posto. In realtà, i problemi sono decennali: le scuole continuano ad essere vecchie, rimangono le criticità sui docenti di sostegno». Ma il capogruppo Pd Domenico Papi: «Il lavoro dell’assessore Morani è attento e significativo». Nell’ambito della discussione, approvato all’unanimità l’emendamento di Silvana Carloni (Pd) per il «mantenimento dell’autonomia scolastica e la rassegnazione del dirigente scolastico e del segretario amministrativo al liceo Mengaroni di Pesaro».
Ripristino cave dimesse. Passa il programma per il ripristino delle cave dimesse, illustrato da Massimo Galuzzi (astenuti Pdl e Lega; l’Udc vota con la maggioranza). L’assessore nota: «Sono 423 le cave dimesse censite: 303 siti sono considerati recuperati; 104 presentano situazioni di degrado paesaggistico e ambientale, perché è insufficiente il livello di rinaturalizzazione; 16 siti rappresentano un forte degrado». Baldelli: «Ci asteniamo perché non siamo contrari al recupero delle cave dismesse e delle nostre montagne. E lo consideriamo un atto dovuto. Ma non riponiamo fiducia, dopo le vicende della passata legislatura, sulla gestione dell’attività estrattiva della Provincia». Ribatte Papi: «Il piano di recupero qualifica la provincia. Siamo l’unica amministrazione nelle Marche ad averlo presentato. E ciò ci permette di richiedere i fondi regionali destinati a questi interventi».
Pronto soccorso. In apertura di seduta, interpellanza di Roberto Giannotti (Pdl): «E’ necessario riorganizzare il pronto soccorso del San Salvatore. La ricetta? Superare l’attuale situazione di vacanza di responsabilità del reparto con la nomina di un nuovo primario. E ancora: adeguamento dell’organico del personale, incremento dei posti letto dei reparti, correttivi per la codificazione delle priorità delle prestazioni, per realizzare un equilibrio tra gravità del danno e tempi di attesa». Il consigliere dell’opposizione annuncia anche la presentazione di un ordine del giorno sul tema. Risponde l’assessore Daniela Ciaroni: «L’ospedale non ha bisogno di più posti letto ma deve diminuire le congestioni. Patologie con acuzie minori o derivanti da cronicità non trovano ancora adeguata risposta in ambito regionale e nazionale». Sull’organico: «La dotazione del pronto soccorso a pieno regime prevede 15 medici – va avanti Ciaroni -. Il numero ha un andamento ‘sinusale’, con momenti di carenza che dipendono dall’elevato turnover. Presente non solo nel nostro presidio, ma anche a livello nazionale ed europeo. Dovendo effettuare le eventuali sostituzioni con le procedure concorsuali di legge, è naturale che si manifesti una latenza tra la carenza temporanea e la sua correzione». Sulla nomina del primario: «Si attendono disposizioni regionali. La riorganizzazione della medicina d’urgenza? E’ stata ampliata da 10 a 14 posti letto».
Produttività. Giannotti torna sulla liquidazione di parte del premio di produttività (la quota variabile, ndr) al personale della Provincia dell’area non dirigenziale: «Si è tentato di minimizzare la portata della vicenda, ma si tocca un diritto dei dipendenti. Quella cifra è stata inserita in bilancio». Ciaroni chiarisce: «La parte fissa del fondo è già stata pagata ai dipendenti (687mila euro circa, ndr). Quella variabile (108mila euro) deve essere formata annualmente e il suo importo varia in relazione alle scelte dell’Ente e alle condizioni finanziarie che si determinano. Gli importi possono essere disponibili solo dopo il preventivo accertamento dei nuclei di valutazione. Per procedere al pagamento delle somme, occorre che ci sia l’effettiva capacità di spesa e che venga adottata una delibera di giunta con cui sia preventivamente quantificata la somma disponibile e siano individuati gli obiettivi specifici di produttività e qualità». Prosegue l’assessore: «All’inizio dell’anno, non è stato possibile adottare l’atto deliberativo relativo alla parte variabile del fondo, anche se era stata prevista a bilancio. Perché, come la quasi totalità delle spese non obbligatorie, era legata alla realizzazione delle plusvalenze patrimoniali. E quindi non disponibile da subito». Sulla situazione attuale: «Con l’assestamento di bilancio a fine novembre 2011, grazie al blocco delle spese non obbligatorie, si è riuscito a garantire l’equilibrio ed è stato lasciato anche lo stanziamento relativo alla quota variabile del fondo. Nel 2012 non si è ancora liquidata la somma – evidenzia Ciaroni - perché il nucleo di valutazione ritiene che in mancanza di delibera di giunta non ci sia il necessario presupposto giuridico». Poi Ciaroni annuncia la volontà: «La direzione generale sta valutando, in ogni caso, in questi giorni la possibilità di proporre alla giunta un atto deliberativo che sblocchi la situazione di stallo».
Interpellanza di Massimo Rognini (Pdl) sulla complanare di Marotta: «Bisogna essere incisivi e porre la questione con forza: la popolazione attende l’opera». Galuzzi: «Abbiamo fatto tutti i passi necessari, il nostro interlocutore è Anas. Il progetto preliminare della Provincia è stato predisposto. Per gli espropri dei terreni servono 5-600mila euro: i Comuni e le istituzioni sono disposti ad andare avanti. Abbiamo avuto una disponibilità di massima di Anas, ora abbiamo chiesto di accelerare l’incontro per la risposta definitiva».