Operatore di nidi domiciliari, ecco il profilo professionale

Operatore di nidi domiciliari, ecco il profilo professionale

Marconi: Grande opportunità per le tante donne che vogliono conciliare famiglia e lavoro e una risorsa in più per le famiglie

 “Il nido domiciliare – spiega l’assessore regionale ai Servizi sociali e alla Famiglia, Luca Marconi – va incontro alle nuove esigenze delle famiglie, permette di ampliare in numero dei posti-bambino attualmente disponibili sul territorio regionale ed integra l’offerta degli asili nido pubblici e privati convenzionati, specie nei piccoli Comuni, dove non sono presenti nidi per l’infanzia tradizionali”.  

L’operatore di nidi domiciliari è una persona, appositamente formata, che accoglie nella propria casa o in un luogo appositamente attrezzato uno o più bambini per accudirli e provvedere loro, dal gioco al riposo, dall’attività didattica alla pappa, mentre i loro genitori sono al lavoro, come in un vero e proprio asilo.

“Questo profilo professionale – aggiunge Marconi – rappresenta una grande opportunità occupazionale per le tante donne che vogliono conciliare lavoro e famiglia, una risorsa per tutte quelle famiglie che cercano servizi all’infanzia che rispondano ai propri bisogni e, aspetto molto importante, crea opportunità di sviluppo e socializzazione adeguate all’età e al livello psicofisico del bambino, in collaborazione con i servizi socio-educativi di riferimento”.

Il percorso formativo prevede uno standard di 400 ore, al termine del quale l’operatore dovrà possedere le competenze necessarie per offrire un servizio di qualità, dimostrando di saper assumere un atteggiamento responsabile e consapevole del proprio ruolo, di familiarizzare con le problematiche organizzativo-gestionali e di sapersi orientare all’interno della normativa di riferimento. I corsi si compongono di diversi moduli, divisi per aree di attività: giuridica, psicologico-sociale e tecnico-organizzativa. Entro l’anno dovrebbero prendere il via i primi moduli di 30/40 ore su: elementi di primo soccorso, manipolazione dei cibi e sicurezza; mentre, entro i primi mesi del 2013 potrebbero essere avviati i primi nidi domiciliari.

Lo standard professionale può essere raggiunto sia da persone non in possesso di conoscenze e capacità pregresse, sia da soggetti già inseriti nel settore di attività ma privi dei requisiti formali previsti. Possono essere riconosciuti crediti formativi, in relazione a precedenti attività lavorative documentate, i quali, comunque non possono essere superiori al 40% delle ore totali di durata del corso. Il percorso formativo sarà certificato con il rilascio di un attestato di qualifica, dopo il superamento di un esame finale.

Requisiti di accesso al percorso formativo sono: il diploma di scuola secondaria di secondo grado, età non inferiore ai 18 anni, selezione attitudinale per verificare l’idoneità a seguire gli specifici compiti assistenziali ed educativi richiesti dall’attività professionale.  

I corsi saranno realizzati dalle Province, sulla base dei criteri e delle modalità che saranno determinati con apposita deliberazione della Giunta regionale.