Regione, incontro per la lotta al cinipide del castagno

Regione, incontro per la lotta al cinipide del castagno

L'assessore Canzian: Sarà necessaria un'azione comune tra Marche e Abruzzo

Fenomeno in rapida espansione, vista la moltiplicazione dell’insetto, che preoccupa fortemente per i danni che provoca oltre che alle rinomate produzioni locali di marroni, all’ambiente e al paesaggio soprattutto nel territorio dei Parchi nazionali ricadenti nel territorio regionale.

All’incontro erano presenti il sindaco del Comune di Acquasanta Terme, Barbara Capriotti,  rappresentanti del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, tecnici del Servizio fitosanitario regionale presso l’Assam e del Servizio Agricoltura, forestazione e pesca della Regione.

Durante la riunione sono stati sintetizzate le principali azioni attuabili, dopo che è stato ottenuto da parte del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali il finanziamento del progetto basato sulla lotta biologica che impiega il parassitoide Torymus sinensis e che è già stato avviato. “E’ prioritario continuare a percorrere la strada della lotta biologica – ha detto Petrini – attraverso ulteriori lanci del parassitoide, da effettuare nella prossima primavera e fino a quando non interverrà l’auspicata e non rinviabile modifica della normativa ambientale statale. Dato che il Centro di moltiplicazione del parassitoide, operativo ad Amandola, produrrà materiale biologico tra non meno di due anni, è necessario acquistare lanci da Centri di moltiplicazione riconosciuti a livello nazionale”.

L’assessore Canzian ha sottolineato l’esigenza di “predisporre sin d’ora gli studi degli eventuali impatti e rischi ambientali dell’introduzione di Torymus sinensis nel territorio dei due Parchi nazionali, con priorità per l’analisi del territorio acquasantano che ospita i migliori, più estesi e produttivi castagneti. Un’azione comune tra Marche e Abruzzo sarà necessaria, occorrerà quindi contattare il Presidente della Giunta regionale abruzzese, e di eventuali altre Regioni del Centro Italia, per portare la problematica e le questioni connesse in Conferenza Stato-Regioni”.

Ciò anche per spronare lo Stato a prendere le decisioni che servono con la massima celerità. Andrà, poi, sostenuta l’opera del Servizio fitosanitario regionale presso l’Assam, per approntare quanto prima lo studio di incidenza ecologica e ambientale che sarà comunque necessario per avviare in futuro istanze di deroga ai divieti imposti dalla normativa statale. Attualmente vige infatti un divieto all’introduzione di specie non autoctone, come il Torymus sinensis, nelle aree naturali protette e nei siti della Rete Natura 2000. Lo stesso Stato, nel Disegno di Legge comunitaria 2011 – purtroppo ancora fermo - sta tentando di porre rimedio con un articolo ad hoc. L’iniziativa della Regione Marche, delle amministrazioni locali e degli Enti parco, mira ad accelerare lo stallo attuale.