Stiamo parlando di agriturismi e strutture “en plain air” che mantengono una buona performance nonostante il periodo di crisi, senza subire crolli di prenotazione dovute alla ciclicità temporale (basti pensare a condizioni meteorologiche avverse che condizionano maggiormente le prenotazioni in alberghi e strutture ricettive costiere).
Quindi un italiano su tre, spinto anche dai costi contenuti, vuole cambiare tipologia di vacanza, scegliendo soggiorni brevi, in luoghi vicini e low cost.
Per questo torna in prima linea l'agriturismo, che segna un aumento annuo di prenotazioni del 2% in controtendenza con l'andamento generale.
“Pensiamo che l'estate 2012 possa essere particolarmente proficua per le strutture “verdi”, soprattutto quelle legate al turismo del benessere molto adatte ad attrarre clientela internazionale” spiega il presidente della Cia di Ascoli e Fermo, Massimo Sandroni.
In effetti, anche lo scorso anno, c'è stata una flessione della clientela straniera verso le strutture alberghiere della regione, poiché clienti tedeschi e olandesi, presenti sia nel Piceno che nelle zone del Fermano, preferiscono sempre più località termali o di campagna, con pacchetti di soggiorno collegati al turismo verde: e quindi largo ai bed & breakfast, agli agriturismi o ai campeggi legati al territorio e alle locali tradizioni enogastronomiche.
Controllando anche i dati a livello nazionale, notiamo che per un turista straniero la scelta di alberghi o strutture cittadine scende al terzo posto. Agriturismi e campeggi rimangono le scelte preferite, soprattutto se offrono vari servizi quali l'escursionismo, birdwatching e aree benessere attrezzate, o passeggiate guidate a cavallo o in bicicletta.