Confindustria infatti ha immediatamente risposto all'appello lanciato dalla cittadina di Medolla attraverso il Gruppo Volontari della Protezione Civile dell'Unione Comuni Valdaso. Appello che è stato subito raccolto dal Presidente della Sezione Piccola Industria di Confindustria Fermo, Roberto Cardinali che ha innescato una immediata risposta con adesioni da parte di diversi imprenditori del Fermano che si sono messi a disposizione acquistando la merce di cui avevano bisogno i cittadini emiliani.
“La solidarietà, - ha affermato Roberto Cardinali - pur non rientrando nelle attività ordinarie dell'Associazione, è la maniera più autentica di sentirsene parte, così come hanno dimostrato le numerose aziende che con concretezza e rapidità si sono messe a disposizione. Una mobilitazione che ha coinvolto il volontariato di Protezione Civile, imprenditori, ma anche dipendenti e associazioni. E' stata, a mio avviso, una dimostrazione spontanea e poco comune del saper "fare squadra" nel nostro territorio”.
L'iniziativa ha poi contagiato come un'onda anche un'associazione di quartiere di Porto San Giorgio che ha subito aderito con l'acquisto di tende da campeggio, la Pro loco di Moresco e alcuni agricoltori che alla notizia della partenza hanno donato la tipica frutta della Valdaso, pesche e meloni e collaborato per agevolare i volontari del Gruppo intercomunale di Protezione Civile dell'Unione Comuni nella missione verso l'Emilia ferita. Grazie poi al costante contatto con il Coc di Medolla è giunto a destinazione nella cittadina un camion carico dei beni raccolti. Con il mezzo messo a disposizione da un imprenditore del settore vitivinicolo della Valdaso sono stati caricati e consegnati pannoloni per anziani, tende da campeggio per gli agricoltori che davanti alle stalle controlleranno il bestiame, materassini per brandine e molta frutta. Il tutto è giunto a destinazione con la grande riconoscenza dei coordinatori del Coc di Medolla che avevano lanciato la richiesta di aiuto in seguito al sisma.
INFO - Medolla è una cittadina di 7000 abitanti che oggi conta 456 abitazioni non agibili, ancora oggi circa 200 persone nella tendopoli. Sette i morti a causa del sisma. All'arrivo nel paese è forte lo scenario che rende l'idea di un territorio ferito con numerosi edifici in cui sono ancora evidenti i segni del terremoto con case transennate, mucchi di mattoni crollati, capannoni incrinati le cui pareti vengono sostenute da grosse gru e tende nelle villette sistemate per il timore di nuove scosse. Un territorio ferito ma in cui è evidente nelle persone il coraggio di rialzarsi.