Riconoscendo che le Università delle Marche sono tutte e quattro di grandissimo valore, il Ministro ha puntato l’accento sulla prospettiva di valutare la formazione di un sistema di ricerca unico, che tenga conto delle specificità di ciascun ateneo, lasciando loro un’autonomia responsabile affinché ognuno possa dare il meglio in progettualità. Si tratta di una strada che le università di Camerino e Macerata per alcuni versi ed in alcuni settori stanno già percorrendo, con il coinvolgimento della Provincia e dello stesso Ministero.
La stessa presenza del Ministro a Camerino per presenziare alla presentazione del bando nazionale ‘Smart Cities and Communities and Social Innovation’, all’inaugurazione dell’incubatore d’impresa U-ISICube per gli spin off e alla riapertura del Palazzo Battibocca, sede del Polo Tecnologico UniCam, è un attestato di attenzione per uno degli atenei che – pur tra i più piccoli – si sono messi particolarmente in luce negli ultimi tempi nel campo tecnico scientifico, così’ come Macerata è punto di riferimento per gli studi umanistici. L’indagine annunciata oggi dal quotidiano La Repubblica, che l’ha realizzata con il Censis, pone Camerino al primo posto nella classifica dei piccolo atenei (quelli con meno di diecimila iscritti). Si tratta di un risultato straordinario che inorgoglisce tutta la comunità provinciale e che è frutto di un impegno costante delle autorità accademiche, del corpo docente e dell’intero team dell’università camerte. Posizioni di rilievo assume nell’analoga classifica degli atenei di media dimensione Macerata che è tra i primi dieci insieme ad Ancona e Urbino.
Anche la recentissima indagine del quotidiano Il Sole 24 ore sugli atenei statali italiani ha evidenziato importanti potenzialità delle due università della nostra provincia che non a caso noi consideriamo vere e proprie eccellenze del territorio. Camerino ad esempio, che è al terzo posto assoluto per quanto concerne la partecipazione dei docenti a progetti di ricerca, si pone ai primi posti per attrattiva nei confronti di studenti stranieri e di altre regioni così come Macerata, che per attrattività è alla pari delle famosissima Cà Foscari di Venezia, ha uno dei più bassi indici di dispersione degli studenti immatricolati. Entrambi i nostri atenei, inoltre, si pongono in buona posizione per quanto riguarda il tasso (72%) di occupazione degli studenti a tre anni dal titolo.
Tutto questo dimostra come le nostre due università siano un patrimonio da valorizzare e su cui il nostro territorio debba puntare per il proprio sviluppo.