Farmacie marchigiane, 500 posti di lavoro a rischio

Farmacie marchigiane, 500 posti di lavoro a rischio

Contro la spending review lo sciopero del 26 luglio

 La decisione di indire uno sciopero della categoria è arrivata nel corso della manifestazione dei giorni scorsi  organizzata dai rappresentanti di Federfarma davanti a Montecitorio,   per protestare contro le misure sulla farmaceutica contenute nel decreto sulla spending review e alla quale ha partecipato un nutrito numero di operatori del settore farmaceutico delle Marche, guidato dal presidente regionale Pasquale D'Avella.
Secondo Federfarma Marche le nuove misure aggraveranno la situazione economica delle farmacie, già fortemente compromessa a seguito dei continui tagli operati in questi anni. Uno degli obiettivi che si metterà in pratica con la spending review sarà un taglio alla spesa farmaceutica che peserà in maniera iniqua sulla filiera. Infatti, la riduzione del tetto della spesa farmaceutica territoriale dall’attuale 13,3% della spesa sanitaria complessiva, passerà al 13,1% nel 2012, fino ad arrivare  all' 11,5% dal 2013.  
Per Federfarma Marche questo si tradurrà in maggiori ticket e minori farmaci in prontuario. Il cittadino quindi sarà costretto a pagare quote di compartecipazione sempre piu’ elevate con un minor numero di farmaci gratuiti.
“Le farmacie non possono sempre essere il bersaglio per i tagli del Governo – ha affermato il presidente Pasquale D'Avella di Federfarma Marche – i tagli alla sanità e alla spesa farmaceutica si tradurranno in disservizi per i cittadini. Si rischia di rendere impossibile la distribuzione dei farmaci ai cittadini nel territorio e, ci saranno anche risvolti negativi sull'occupazione, con la riduzione di circa cinquecento posti di lavoro nelle Marche. Una situazione gravissima che intendiamo far conoscere all'amministrazione sanitaria con l'organizzazione di uno specifico incontro con le autorità della Regione Marche che devono capire le mutazioni epocali che interessano le farmacie che generano un reddito d'impresa a beneficio di tutti coloro che vi lavorano e non un reddito personale come spesso, erroneamente, si è portati a pensare”.