La CGIL nei tre anni precedenti si è attuta da sola per evitare queste scelte.Oggi 80% del bilancio regionale è rappresentato dalla spesa sanitaria. La crisi e la chiusura delle aziende faranno diminuire le entrate IRAP (tassa che finanzia la sanità).
Partendo da questo quadro economico la CGIL, che ritiene indispensabile mantenere centrale il ruolo della sanità pubblica, intende affrontare il confronto in AREA VASTA in un'ottica riorganizzativa alle seguenti condizioni:
DEFINIRE CON PRECISIONE L'ASSETTO COMPLESSIVO della struttura sanitaria in questa area vasta, compreso i posti letto da riconvertire, le attività da potenziare, la loco collocazione territoriale, il personale necessario e la sua distribuzione nei diversi servizi, i tempi e le risorse impiegate.
CONTESTUALITA' tra gli interventi riorganizzativi e gli investimenti nei servizi da potenziare, riequilibrando il rapporto tra rete ospedaliera e territorio, con particolare attenzione alle aree montane Acquasanta e Comunanza
RAFFORZAMENTO DELLA PREVENZIONE E DEL CONTRASTO ALLE FRAGILITA' anche al fine di permettere risparmi futuri nella spesa sanitaria, ad iniziare dalla prevenzione nei luoghi di lavoro, dalla prevenzione attraverso lo screening delle malattie al seno, la prevenzione nell'alimentazione soprattutto per bambini e anziani, il contrasto e la prevenzione nell'area del disagio e fragilità, considerando il forte aumento della dipendenza da gioco, alcool e droga)
DISTRETTI integrazioni delle prestazioni, unicità nella modalità di accesso e qualità in area vasta; rapporto con le strutture residenziali e semi-residenziali ed integrazione con le politiche sociali degli Ambiti e dei Comuni:
CASE DELLA SALUTE vanno declinate nelle funzioni che per noi devono essere 24h su 24h, definita la loro allocazione e la relativa complessità organizzativa, la definizione del personale impiegato, le tecnologie e il ruolo dei medici di famiglia che non può essere lasciato alla disponibilità individuale, appropriatezza delle prestazioni.
STRUTTURE AMMINISTRATIVE
STRUTTURA OSPEDALIERA IN OTTICA DI AREA VASTA Definizione strutture complesse attraverso utilizzo di criteri obiettivi (numero pazienti, numero ricoveri, ecc) con dichiarazioni i breve e lungo periodo (???); organici e sue verifiche, distribuzione carichi di lavoro attraverso il numero dei posti letto e dei ricoveri effettivi riscontrati negli anni precedenti; definizione della quantità di riduzione della spesa e definire la percentuale di investimenti in tecnologie per crescita qualitativa dei reparti e offerta sanitaria
ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI mensa, elettricisti, idraulici, falegnami, ecc
RAPPORTO con aziende private e riduzione della mobilità passiva
RISOLUZIONE LISTE DI ATTESA è il problema più grande per l'utenza nel rapporto con la struttura sanitaria. C'è bisogno della massima trasparenza nella gestione delle prenotazioni attraverso i CUP. Riconsiderare l'intramenia (resta troppo alta la differenza e la percentuale delle visite fatte in ambulatorio ospedaliero rispetto a quelle fatte nelle strutture private). In un'ottica di risoluzione della spesa sanitaria occorre un impegno particolare dei medici di famiglia e dei medici di struttura ospedaliera che svolgono il lavoro nelle strutture private. E' vero che la legge lo permette, nostro malgrado, ma non può essere utilizzato a discapito della struttura pubblica. Occorre che i medici abbiano sempre presente il senso dell'etica, del loro lavoro, del loro ruolo importante e fondamentale nella cura delle persone che non può essere improntato esclusivamente al profitto nel privato; mantenendo tutte le garanzie di un sistema pubblico altrimenti prima o poi il sistema collassa.
RIVENDICARE nei confronti della Regione / Asur il taglio alle consulenze ed evitare spese inutili come nuovi investimenti immobiliari definiti risarcitori per compensare crisi industriali di alcuni territori.